Si è chiusa in anticipo la stagione di caccia a beccaccia (Scolopax rusticola), cesena (Turdus pilaris) e tordo bottaccio (Turdus philomelos).
Lo stop all’attività venatoria è stato deciso dal Governo a seguito del comporta mento inadempiente di sette regioni: Lombardia, Umbria, Toscana, Puglia, Liguria, Calabria e Marche.
Soddisfazione per il provvedimento è stata espressa dalla Lipu, la Lega Italiana Protezione Uccelli, che già più volte aveva rimarcato le infrazione di alcune regioni riguardo ai calendari della stagione venatoria. “Solo poche regioni hanno avuto la correttezza di adeguarsi – ha spiegato Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu -. Per questo motivo, adesso, non solo si trovano a subire l’inevitabile intervento del Governo, ma saranno anche oggetto di nuove denunce europee. L’intervento diretto del Governo si è reso inevitabile, poiché l’Italia è sottoposta a una procedura di infrazione da parte della Commissione europea. Si tratta certamente di un fatto positivo e apprezzabile, che mette parzialmente al riparo dal la caccia alcune specie quali la beccaccia, la cesena e il tordo bottaccio, che in questo periodo dell’anno sono già in fase di migrazione verso il Nord Europa”.
Nonostante l’ottimismo per il successo raggiunto, per la Lipu resta ancora molto da fare. Secondo Mamone Capria, infatti, è necessario eliminare dalla lista delle specie cacciabili quelle che versano in un cattivo stato di conservazione e decidere la chiusura generale della caccia al 31 dicembre.
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