La Lega Italiana Protezione Uccelli l’ha definita «una provocazione». E, in effetti, è difficile trovare una ragione alle due proposte di legge dell’Ottava Commissione Regionale Lombarda che consentirebbero di catturare uccelli da utilizzare in seguito come richiami vivi e abbattere specie fino ad ora non cacciabili come la Peppola (Fringilla montifringilla) e il Fringuello (Fringilla coelebs).
Di cosa si tratta
Le due proposte di legge, le numero 24 e 25, sono già state approvate nei giorni scorsi dalla Commissione Regionale.
Immediato il commento della Lipu che si è detta pronta a dare battaglia. «Si tratta di una mera azione di propaganda che però mette a rischio un gran numero di piccoli uccelli migratori protetti – ha spiegato Danilo Selvaggi, direttore generale della Lipu –. Si tratta di due clamorose e molteplici infrazioni alla legge nazionale e alla Direttiva Uccelli considerati i sostanziali divieti che la normativa prevede oggi in fatto di cattura di uccelli a fini di richiamo e abbattimento degli uccelli protetti».
Ora la palla passa a Bruxelles, dove la Lipu ha già fatto appello affinché la legge non venga mai attuata.
«Abbiamo già inviato i primi documenti di denuncia a Bruxelles – aggiunge Selvaggi -. Andremo avanti fino in fondo, anche considerando il danno irreparabile alla natura che la Lombardia rischia di arrecare e lo stesso danno erariale, oggettivo e rilevante, che verrebbe inferto ai cittadini e allo Stato».
L’Italia della caccia
Se la nuova normativa regionale dovesse entrare in vigore, i danni si sommerebbero a quelli già causati dall’apertura anticipata della stagione venatoria in 15 Regioni. «La provocazione della Regione Lombardia giunge alla viglia dell’apertura della stagione venatoria 2018/19, già costellata da problemi e infrazioni quali la durata eccessiva della stagione, le specie a rischio ancora cacciate, la cattiva abitudine delle preaperture, la zona grigia tra caccia e bracconaggio, che ha già visto tanti rapaci feriti o uccisi tra cui anche un capovaccaio abbattuto a Mazara del Vallo», ha concluso il direttore generale dell’associazione ambientalista.
La petizione
Intanto, per chiedere che la legge regionale non venga approvata è stata lanciata una raccolta firme promossa della associazioni LAC, LAV, WWF, CABS, LIPU ed ENPA.
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