Il repentino aumento delle temperature e la scarsità di piogge espongono l’Italia al rischio di incendi.
L’allarme è stato lanciato dal WWF, che ha ricordato anche come sia necessario correre immediatamente ai ripari, stilando un “Piano risorse idriche” anche in vista di un’estate torrida, che potrebbe accentuare il fenomeno.
Le regioni più a rischio
Secondo l’associazione, le Regioni a maggior rischio di incendi sono quelle Nordoccidentali: Piemonte, Lombardia e Liguria.
«Il combinato disposto della lunga ondata di calore e della siccità favorisce gli incendi; le ondate di calore e le anomalie termiche sono caratteristiche del cambiamento climatico e tutti i modelli, nonché l’esperienza di questi anni, indicano che questo produrrà un aumento drammatico degli incendi, particolarmente nelle regioni del Mediterraneo» spiega l’associazione.
I roghi – favoriti anche dai forti venti – sono il campanello d’allarme della situazione di sofferenza dei boschi italiani, anche in alta quota, condizione aggravata dalla siccità.
«I sistemi di prevenzione degli incendi devono essere molto più marcati e anticipati – prosegue il WWF –. Il fatto che già a inizio primavera si registrino incendi così violenti ci fa temere un’altra estate di fuoco, come quella del 2017».
Effetti collaterali del clima che cambia
L’ondata di caldo anomalo che ha investito il Vecchio Continente è la causa tangibile dei cambiamenti climatici.
«Si tratta dell’ennesimo campanello d’allarme della necessità di accelerare come non mai il taglio delle emissioni di CO2, come indicato dalla comunità scientifica» conclude il WWF.
Le emissioni invece stanno aumentando di nuovo e lo scorso anno hanno fatto registrare un incremento del +1,7% solo in campo energetico, come denunciato dal recente report dell’IEA, l’International Energy Agency.
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