Si aggrava ogni ora di più la situazione in Amazzonia, dove i roghi continuano a bruciare.
La paura, ora, è per la sopravvivenza delle specie che vivono all’interno di questo unico e delicato ecosistema.
«Gli incendi rischiano di essere il colpo di grazia per 265 specie già classificate in grave pericolo, di cui 180 animali e 85 vegetali – spiega il WWF –. Alcune di queste sono specie protette e gli incendi stanno vanificando decenni di sforzi messi in atto per la loro conservazione».
Quali sono le specie a rischio
Secondo l’associazione, tra le specie maggiormente minacciate ci sono l’armadillo gigante, il pecari labiato e il formichiere.
Anche la sopravvivenza di specie protette di volatili come la maestosa aquila coronata e il tinamo grigio è in serio pericolo.
Ma rischio è – se possibile- ancora più grave per tutte le altre specie colpite dagli incendi e che non godono di alcuna forma di tutela, come nel caso di una specie di opossum (Caluromysiops irrupta) scoperto nel 1964 in Rondonia, uno degli stati brasiliani maggiormente colpiti dalla deforestazione e ora minacciato dalla fiamme.
Il bilancio di un’estate di fuoco
Secondo le più recenti stime del WWF, fino a oggi sono andati in fumo 24.944 chilometri quadrati di foresta nell’Amazzonia brasiliana, una superficie pari a 4 volte la quella bruciata negli anni precedenti (ovvero 6.048 chilometri quadrati).
Durante tutto il corso del 2019, in totale 43.753 chilometri quadrati di foresta amazzonica sono andati distrutti dal fuoco: nel 2018, nello stesso lasso di tempo, ne erano bruciati “solamente” 17.553 chilometri quadrati.
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