La sopravvivenza della volpe pigmea americana di San Joaquin (Vulpes macrotis mutica) è appesa a un filo. A minacciare il piccolo canide – specie endemica della California – è un’infezione che ha già contagiato diversi individui e che, se non verrà fermata, rischia di condurre la volpe all’estinzione.
L’allarme è stato lanciato dal Californian Department of Fish and Wildlife. Nelle scorse settimane, infatti, alcune decine di volpi sono state rinvenute morte e gli accertamenti hanno appurato che i decessi sono stati tutti causati dalla rogna.
«L’infezione è particolarmente aggressiva e attacca la pelle degli animali, provocando prurito e piaghe – ha spiegato il ricercatore della California State University Brian Cyphers –. Spesso le volpi muoiono proprio per le lesioni causare dallo sfregamento. La popolazione di questa specie conta poche migliaia di individui, la situazione è dunque critica».
Di recente, nove animali sono stati rinvenuti in condizioni critiche ma tre di questi, sottoposti alle cure dei medici veterinari, sono riusciti a sopravvivere e sono stati reintrodotti in natura.
Popolazione sempre meno numerosa
L’epidemia va a colpire una specie la cui popolazione in costante declino. Secondo i biologi, infatti, la volpe pigmea americana di San Joaquin conterebbe oggi circa 7mila individui. Il rapido declino della specie è stato causato non solo dalla perdita del suo habitat naturale e dall’innalzamento delle temperature che ha colpito il deserto, ma anche dalla competizione con la più forte volpe rossa (Vulpes vulpes).
Volpe in miniatura
Generalmente, un adulto di volpe pigmea americana di San Joaquin ha le dimensioni di un gatto domestico. Il suo habitat naturale è il deserto della California dove, grazie al suo mantello dorato, questo piccolo canide riesce a mimetizzarsi per sfuggire ai predatori.
Raramente di giorno la volpe pigmea americana di San Joaquin lascia la tana. Si tratta, infatti, di una specie particolarmente elusiva e attiva principalmente durante la notte.
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