Nel Parco Nazionale del Gran Paradiso è possibile incontrare volpi molto confidenti. Questo perché sono abituate da alcuni sprovveduti fruitori del Parco a ricevere cibo – spesso inadeguato alla loro dieta – oppure a elemosinarlo quando non viene loro offerto, spesso rischiando di finire sotto gli pneumatici di un’automobile a cui si sono avvicinate troppo.
Durante un’escursione sulle mie montagne, ancora coperte da una spessa coltre di neve in quota, ho avvistato in lontananza un bell’individuo di volpe ancora avvolto nella folta pelliccia invernale. Mi sono appostato nella neve cercando di prevedere che direzione avrebbe seguito.
Dopo circa un’ora, la situazione era rimasta pressoché invariata e la volpe non si trovava mai a una distanza adeguata dalla mia macchina fotografica, tanto da indurmi a pensare che si trattasse di un esemplare particolarmente “wild”. A un tratto, però, è comparsa una signora che chiamava a gran voce una certa “Camilla”… In quel momento ho capito che la volpe, in realtà, stava rispondendo al richiamo della donna. Probabilmente erano già dieci minuti che l’animale sentiva la voce provenire dal fondovalle; in effetti, si stava spingendo con determinazione verso la sua “amica benefattrice”.
Così, anziché prevedere i movimenti della volpe, ho cominciato a seguire l’escursionista e, sfruttando da vero opportunista la situazione, ho scattato questa immagine da pochi metri di distanza con un grandangolo, riuscendo ad ambientare il soggetto come desideravo.
Nicola Destefano
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