Nome
Cannareccione (Acrocephalus arundinaceus)
Descrizione
Marrone nelle parti superiori e camoscio-bruno nelle parti inferiori. Si distingue da cannaiola comune e cannaiola verdognola per le dimensioni maggiori e per il canto potente e ripetitivo.
Fenologia
Specie politipica a distribuzione euroturanico-mediterranea.
Habitat
Si riproduce quasi esclusivamente in fragmiteti allagati, per cui la sua distribuzione, ampia ma frammentata, riflette la presenza di ambienti palustri idonei, ormai piuttosto rarefatti. In particolare il cannareccione preferisce per la riproduzione i canneti maturi, verticalmente sviluppati, anche arricchiti da altre specie elofitiche e arbustive; occupa la porzione più prossima all’acqua, periodicamente inondata o stabilmente semisommersa; può talvolta sfruttare anche ex-cave allagate, bacini d’espansione, lanche fluviali.
Distribuzione
Diffuso nelle pianure d’Europa, ha una presenza più continua e densità maggiori nella porzione orientale del continente, rispecchiando la distribuzione degli ambienti adatti. La sola area del delta del Danubio sostiene da sola forse il 50% di tutta la popolazione continentale.
In Italia è presente localmente nelle regioni insulari e meridionali, alle basse quote dei comprensori appenninico e alpino, più diffusamente lungo le regioni tirreniche e adriatiche centro-settentrionali, con maggiore continuità nella Pianura Padana, soprattutto orientale. La popolazione italiana è stimata in 10.000-40.000 maschi cantori.
Stato di conservazione
La specie ha mostrato cali demografici in alcuni comparti meridionali del suo areale europeo, ma le popolazioni numericamente più importanti sono rimaste stabili e l’attuale stato di conservazione non desta preoccupazione. Il declino della specie è probabilmente da imputare non solo alla scomparsa dei siti riproduttivi ma anche a una diminuzione degli effettivi nidificanti causata dalle profonde trasformazioni nei quartieri di svernamento e nei siti di transito migratorio.
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