Sara e Tobia, due giovani capovaccai nati in cattività e liberati nel 2015, hanno fatto rotta verso l’Italia dopo aver trascorso quattro anni in Africa.
I rapaci erano nati al Cerm (Centro Rapaci Minacciati), centro toscano specializzato proprio nella riproduzione in cattività di questa specie minacciata.
Raggiunta l’età di tre mesi, i capovaccai erano stati trasferiti in Puglia, nell’Oasi Lipu Gravina di Laterza in provincia di Taranto, per trascorrere alcuni giorni di ambientamento nella cavità di una parete rocciosa adeguatamente attrezzata.
Le operazioni di rilascio, delicate e complesse, erano state condotte dall’Associazione Cerm, con la collaborazione della Lipu, in Puglia, e dell’Associazione StOrCal, Stazione Ornitologica Calabrese, in Calabria.
Liberi verso l’Africa
Una volta spiccato il volo, i capovaccai avevano iniziato una lunga migrazione che li aveva condotti nell’Africa sub sahariana, area nella quale i giovani capovaccai rimangono in genere per tre-quattro anni prima di far ritorno nei pressi della zona di nascita.
Un viaggio tanto affascinante, quanto pericoloso, che era stato seguito costantemente dagli esperti del Cerm mediante i dispositivi Gps.
I dati hanno aiutato a tracciare il loro percorso: Sara, dopo aver girovagato un po’ per la Puglia, aveva raggiunto la Sicilia occidentale e da qui attraversato il Mediterraneo, per poi sorvolare Libia e deserto del Sahara e fermarsi in Niger, dopo circa 4mila chilometri di volo percorsi in 28 giorni.
Tobia aveva imboccato la rotta migratoria più pericolosa, quella che passa per l’Isola di Malta, notoriamente interessata da un intenso bracconaggio ai danni dell’avifauna migratrice. Dopo una breve sosta nell’isola mediterranea, il giovane rapace aveva ripreso il volo ed era approdato in Libia e poi in Mali, dopo aver percorso 3.500 chilometri in 17 giorni.
L’istinto di tornare
Poi la sorpresa: a maggio Sara e Tobia sono finalmente tornati in Italia, rispettivamente il 2 ed il 19. Uno straordinario mistero scritto nel loro DNA da migliaia di anni.
«Per il viaggio di ritorno entrambi hanno seguito la rotta più breve per arrivare in Sicilia, rotta che passa per Cap Bon, in Tunisia e che viene utilizzata da moltissimi rapaci migratori – spiegano dal Cerm –. Gli spostamenti dei due giovani, attraverso i dati Gps, vengono seguiti costantemente. In Italia Sara ha percorso sinora oltre 2.500 chilometri, sino a sfiorare il Cerm in Toscana, e poi le Marche; quindi ha puntato nuovamente verso sud, ritornando a volare nei cieli esplorati in gioventù tra Puglia e Basilicata, a pochi chilometri dal luogo nel quale ha spiccato il primo volo quattro anni fa. Tobia, dopo aver sostato nella Sicilia orientale, si è spostato in Calabria, regione che sta esplorando e nella quale era stato liberato».
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