La crisi idrica colpisce duramente le aree più svantaggiate del nostro Pianeta, dove 880 milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile.
La maggior parte di queste sono concentrate nei Paesi più aridi del pianeta, dove vive l’85% della popolazione mondiale. Uno di questi è la Namibia, in particolare la regione del Kunene, gravata da condizioni ambientali e infrastrutturali critiche, dove molte scuole, specialmente quelle nelle aree più periferiche, non dispongono di acqua potabile.
Dai 10 ai 20 mila litri ogni giorno
Per arginare la drammatica condizione della regione, la Fondazione HumaCoo Ong, specializzata in soluzioni basate sull’innovazione tecnologica, ha avviato un progetto di cooperazione per l’area di Opuwo, la capitale del Kunene. Oltre a riqualificare la Hungua Primary School, il progetto introdurrà una tecnologia per ricavare acqua dall’umidità dell’aria, che consentirà di produrre 2500 litri d’acqua potabile al giorno.
Il progetto di HumaCoo, in collaborazione con SEAS (Société de l’Eau Aérienne Suisse), mira a garantire la sopravvivenza della popolazione e il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie, ambientali e di vita. Oltre all’acqua da bere, infatti, la rete tecnologica di SEAS potrà produrre dai 10 ai 20 mila litri ogni giorno destinati all’uso sanitario e irriguo.
SEAS ha brevettato una rivoluzionaria tecnologia in grado di produrre acqua potabile di altissima qualità filtrando l’umidità presente nell’atmosfera. I diversi moduli permettono di produrre da 2.500 a 10.000 litri di acqua al giorno, moltiplicabili fino a centinaia di metri cubi, mantenendo l’acqua in ricircolo costante, a temperature corrette e con la garanzia di una costante e continua sanificazione.
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