L’industria del turismo in Paesi “diversamente civili” spesso non rispetta nessun codice etico nei confronti degli animali. L’ultima denuncia arriva da PETA Asia e riguarda le principali destinazioni turistiche dell’Egitto, tra cui le Piramidi di Giza, Saqqara e Luxor. L’indagine dell’associazione animalista ha rivelato l’esistenza di abusi sui cavalli e cammelli che sono costretti a trasportare i turisti sul dorso o trainando carrozze sotto un sole ardente, senza ombra, cibo o acqua.
I testimoni oculari hanno anche documentato che nel mercato dei cammelli di Birqash gli animali vengono picchiati prima di essere venduti agli operatori dell’industria del turismo locale.
La videodenuncia della PETA
Le riprese video mostrano gli addestratori a Giza mentre picchiano violentemente una cavalla che, costretta a tirare una carrozza, era collassata su un fianco. Nonostante fosse gravemente ferita a causa della caduta, gli addestratori hanno continuato a picchiarla finché non si è rialzata. Molti cavalli usati per le passeggiate a Giza e Luxor mostrano ferite dolorose e sanguinanti e sono costretti ad aspettare sotto il sole cocente il prossimo cliente pagante, senza cibo, acqua o accesso all’ombra. Cavalli scheletrici, le cui costole sono visibili attraverso la loro pelle, vengono ripetutamente strattonati e frustati.
Al famoso mercato di cammelli di Birqash, uomini e bambini sono stati ripresi mentre picchiano con dei bastoni i cammelli.
«È vergognoso che in Egitto gli animali esausti e scheletrici vengano picchiati e frustati al fine di fare infinite cavalcate sotto al sole, anche quando le loro gambe cedono e gli animali collassano» dice il direttore di PETA, Elisa Allen.
Intervenga il ministero egiziano
La PETA chiede al Ministero del Turismo egiziano di sostituire questi animali abusati con veicoli moderni, come i risciò elettrici, in modo che i turisti possano apprezzare la ricca storia del Paese senza alimentare la crudeltà verso gli animali.
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