Ecomondo offre ogni anno momenti importanti di formazione e di confronto sui temi dell’innovazione industriale e tecnologica dell’economia circolare. Giovedì 7 novembre si è svolto un interessante convegno nello spazio del Consorzio Italiano Biogas: “Il caso Caviro Extra – Biometano, bioetanolo, energia elettrica green”, incentrato su un perfetto esempio di circolarità e sostenibilità ambientale ed energetica.
Caviro e Caviro Extra
I lavori sono stati aperti da Carlo Dalmonte, Presidente del Gruppo Caviro, la cooperativa agricola leader in Italia in ambito vitivinicolo. Le attività di Caviro si estendono anche al settore della valorizzazione dei sottoprodotti della vinificazione, con la società Caviro Extra, la cui missione è quella di trasformare gli scarti in risorse e prodotti per varie attività industriali, dando vita a un perfetto esempio di economia circolare.
Qualche settimana fa, Caviro ha presentato a Milano il suo primo Bilancio di Sostenibilità che evidenzia i risultati di un lavoro di squadra iniziato più di 50 anni fa, che fa della sostenibilità in tutta filiera un obiettivo non solo economico, ma anche sociale e ambientale.
Gabriele Bassi, Direttore dello stabilimento Caviro Extra di Faenza, ha spiegato come avviene la produzione di biocarburanti. L’impianto, di recente costruzione, trasforma il biogas prodotto interamente da scarti agroalimentari in biometano. Il prodotto così derivato è immesso nella rete nazionale del metano destinato al rifornimento di vetture. Da 1 camion di scarti si ricava biometano sufficiente ad alimentare 1 auto di piccola cilindrata per 1 anno. La capacità produttiva dello stabilimento Caviro Extra è di 12milioni di Nm3/anno.
In questo modo, Caviro Extra permette di dare valore all’intera filiera della produzione del vino. Dai sottoprodotti delle 700mila tonnellate di uva conferita dalle vigne di 12.800 soci, si ricavano: biometano avanzato; bioetanolo; alcol 100% biobased; acido tartarico naturale; enocianina; vinaccioli per polifenoli; energia da fonti rinnovabili; ammedanti organici.
Consorzio Italiano Biogas
Christian Curlisi, Direttore del Consorzio Italiano Biogas (CIB) nel suo intervento al convegno ha posto l’accento sul contributo del biometano agricolo per il settore dei trasporti. Tra i punti di forza, il fatto che grazie al modello “Biogasfattobene”, questa produzione di energia pulita per la mobilità sostenibile non compete con la produzione di cibo e non ha, quindi, controindicazioni etiche.
AssoDistil
Il bioetanolo è un biocarburante sostenibile ed è disponibile già oggi per la immediata decarbonizzazione dei trasporti, una soluzione vantaggiosa e a portata di mano. Lo ha documentato Sandro Cobror, Direttore dell’Associazione Nazionale Industriali Distillatori di Alcol ed Acquaviti.
Il bioetanolo riduce significativamente le emissioni di CO2 equivalente mediamente del 70% rispetto ai combustibili fossili. Non solo. Le miscele benzina/bioetanolo riducono i costi energetici nazionali fino al 7%. In Italia, è disponibile un potenziale, ancora in gran parte inespresso, di biomassa di scarto per produrre bioetanolo avanzato. Ogni anno si producono biomasse residuali pari a quasi 13milioni di tonnellate equivalenti di petrolio.
Consorzio per le Risorse Energetiche
Luca di Palma, Senior account manager CRE, Consorzio per le Risorse Energetiche, ha fatto il punto sullo stato della mobilità elettrica in Europa e in Italia. Nei primi 7 mesi del 2019 sono state immatricolate in Italia quasi 5.900 auto elettriche pure, ma solo un mix di più tipologie di carburanti sostenibili potrà dare una svolta concreta alla riduzione di CO2 nel settore dei trasporti. Non solo, la mobilità elettrica è veramente sostenibile solo se utilizza energia prodotta da fonti rinnovabili.
In questo settore, l’Italia è l’unico tra i principali Paesi UE ad aver raggiunto nel 2017 (18,3%) l’obiettivo fissato di Fonti da Energia Rinnovabile sui consumi energetici totali dalla Direttiva Europea per il 2020.
Edinat – La Rivista della Natura
Al convegno c’è stato l’intervento fuori programma di Pietro Greppi, editore della Casa editrice Edinat, de La Rivista della Natura e di questo sito.
«Personalmente immagino che persone e aziende consapevoli siano unite dal sottile filo bianco dell’ecosostenibilità – ha dichiarato l’editore – un filo sottile che può facilmente strapparsi e di cui bisogna avere cura, interagendo e aiutandosi a vicenda in una crescente tensione positiva. Edinat continuerà ad avvicinare e raccontare storie di persone e realtà, spesso visionarie, che, oltre ad applicare buone pratiche, spingono gli altri a emularle. Come quella di Caviro, tra i pionieri dell’economia circolare e oggi un esempio da seguire per molte aziende».
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