di Andrea Melandri
I licaoni (African Wild Dog; Cane selvatico Africano, Lycaon pictus) un tempo erano distribuiti in tutta l’Africa subsahariana, dal deserto alle cime delle montagne e probabilmente erano assenti solo dalla foresta pluviale, dal deserto più arido e dalle isole.
Che aspetto hanno i licaoni
Sono canidi snelli e dalle zampe lunghe con mantello individualmente unico, pelliccia nera, marrone, bianca, nocciola e color oro. A differenza di altri canidi, che hanno un quinto dito e uno sperone sulle zampe, i licaoni possiedono solo quattro dita per piede. Hanno orecchie tipicamente grandi e arrotondate, musi neri e code con la caratteristica punta bianca.
Gli adulti misurano 75-110 cm di lunghezza e altezza al garrese di circa 75 cm. Il loro peso medio varia da 23-26 kg. I licaoni sono canidi sociali che vivono in branchi da 4 a 40 individui (prima che la popolazione diminuisse drasticamente erano più grandi).
La struttura del branco
Il branco è solitamente dominato da una coppia riproduttiva monogama; il maschio alfa e la femmina alfa. Allevano i loro cuccioli in “sistema cooperativo”; solo la femmina alfa metterà alla luce una cucciolata da 2 a 11 cuccioli (in media 7), nasceranno in una tana e usciranno per la prima volta a circa tre settimane di età.
L’allevamento dei cuccioli
Durante lo svezzamento (tra le 5 e le 12 settimane di età), i cuccioli vengono accuditi dall’intero branco, qualsiasi membro contribuisce allo svezzamento dei cuccioli rigurgitando la carne ingerita dopo la caccia, o restando nei pressi della tana come “baby sitter”.
I siti delle tane sono tipicamente tane scavate da oritteropi (spesso ampliate da facoceri o istrici) oppure grotte e fessure in aree rocciose. La stagione di denning, quando il branco resta nei pressi della tana per allevare la cucciolata, di solito dura circa tre mesi (tra la fine di aprile e settembre nell’Africa meridionale).
Interazioni sociali
I licaoni sono molto socievoli, i branchi condividono il cibo e aiutano i membri più deboli, anziani o malati. Le interazioni sociali sono fondamentali, espresse tramite: espressioni facciali, movimento delle orecchie, postura del corpo, starnuti, sottili richiami simili a quelli degli uccelli e un profondo richiamo cupo, le tipiche vocalizzazioni sono chiamate in gergo “il tocco“.
La caccia
Spesso cacciano come una sola unità; tutto il branco acconsente all’inizio della caccia attraverso una forma di affermazione univoca producendo starnuti, se il branco risponde al primo membro con lo starnuto, tutti partiranno per la caccia, in caso contrario questa non avrà luogo. In uno sprint possono raggiungere una velocità di oltre 70 km orari, mantenendo la corsa costante e inseguendo la preda fino allo sfinimento della stessa. Il loro metodo di caccia, anche se appare crudo e violento, riduce al minimo la sofferenza della preda, il bottino viene condiviso con l’intero branco, raramente uccidono più di quanto possano mangiare. I branchi in genere cacciano antilopi di medie dimensioni (impala), sono in grado comunque, di affrontare anche prede molto più grandi come gnu o antilopi d’acqua, in particolare se la preda risulta malata o ferita e ovviamente se cacciano come branco numeroso.
Una specie in forte declino
Non sono particolarmente attivi di notte, tranne che durante la luna piena, per questo vengono definiti “crepuscolari”, cioè prediligono cacciare la mattina presto e al tramonto. Sono una specie ad “ampio raggio e a bassa densità”, quindi necessitano di vaste aree di habitat intatto per sostenere una popolazione vitale. Un singolo branco può raggiungere un’areale di oltre 3.000 km², ma gli home range medi (territori) tendono a essere più vicini ai 300-800 km². Durante la stagione di denning, gli home range sono fortemente limitati, spesso fino a 80 km².