Le cicale rappresentano la colonna sonora dell’estate e il loro incessante canto a volte va avanti per tutta la notte, in quei luoghi dove i lampioni stradali illuminano gli alberi dove sono posati i musici insetti. La luce artificiale, infatti, inganna le cicale che continuano i loro concerti anche dopo il calar del sole. Chiamare musicista la cicala è davvero un modo di dire, perché il suono che essa produce non è molto ricco di note e in pratica è emesso da uno strumento monocorde. La prerogativa del canto spetta soltanto al maschio adulto che è munito di uno speciale organo stridulante costituito da due membrane situate tra il torace e l’addome. Le membrane sono fatte vibrare da potenti muscoli che provocano il caratteristico frinio, amplificato notevolmente da due lamine che agiscono da cassa di risonanza. I cori hanno lo scopo di sedurre le femmine che, ammaliate, si dirigono nei luoghi dei concerti. Fotografare le cicale potrebbe sembrare difficoltoso, ma in realtà richiede solo pazienza e movimenti molto lenti. In estate, da luglio ad agosto, non è certo difficile individuare un albero che “risuona” di cicale. Se si fa ben attenzione è possibile scorgerne qualcuna sul tronco o sui rami bassi ad altezza d’uomo. Una volta individuato l’insetto ci si avvicina lentamente, ovviamente con la macchina fotografica già pronta, e se si trova una cicala tranquilla il gioco è fatto. Vi posso assicurare che ho avuto occasione di fotografarne con il telefonino avvicinandolo all’animale fin quasi a toccarlo. Più le cicale sono numerose, più sono confidenti; le difficoltà fotografiche maggiori si hanno in quel luoghi dove le cicale sulle piante sono poche.
Come è stata scattata la foto
Quella che vedete è stata fotografata con Nikon D3s e obiettivo Nikon 105 micro f/2,8 con l’aiuto di un monopiede. Dati di scatto: 1/160 sec, f16, 1200 ISO.
Una curiosità sulle cicale: la loro vita da adulti dura una sola estate, mentre le larve vivono interrate da due a quattro anni a seconda della specie. Si sa che una specie americana ha una vita larvale che può arrivare a diciassette anni.
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