La crescita economica cinese minaccia la sopravvivenza dello zigolo dal collare (Emberiza aureola).
Ad accendere i riflettori sul rischio di estinzione del piccolo volatile dal petto giallo è stata la ricerca condotta da Johannes Kamp dell’università di Munster e pubblicata sul Conservation Biology Journal.
Conosciuto anche col nome di “rice bird”, lo zigolo è cacciato in Cina da oltre 2mila anni. Ora, però, la richiesta è salita a tal punto che, negli ultimi tre decenni, il numero di esemplari è calato del 90%. In Cina, infatti, la carne di zigolo rappresenta un vero e proprio status symbol a cui i nuovi ricchi non vogliono rinunciare.
L’intervento del governo di Pechino, che ne 1997 aveva bandito la caccia allo zigolo, non è riuscito a fermare il mercato sommerso alimentato dai bracconieri. Si stima che nella sola provincia di Guandong, nel sud della Cina, ogni anno i bracconieri catturino 1 milione di esemplari.
Se non si interviene tempestivamente, il rischio è che la sorte dello zigolo possa divenire la stessa del piccione migratore (Ectopistes migratorius). Originario dell’America del Nord e cacciato per la sua carne delicata, è stato dichiarato estinto all’inizio del secolo scorso.
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