Il suo piumaggio cangiante è un vero e proprio spettacolo della natura. Purtroppo, però, il Piccione delle Nicobare (Caloenas nicobarica) potrebbe presto essere a rischio di estinzione. A minacciare questo volatile, specie endemica dell’arcipelago malese, è la caccia per fini commerciali. L’obiettivo dei bracconieri non sono, però, le sue meravigliose piume, bensì quanto contenuto all’interno del suo stomaco. I suoi gastroliti – ovvero le pietre che alcuni animali ingeriscono durante l’alimentazione e che rimangono inglobate nel tratto digestivo – sono diventati particolarmente richiesti per realizzare gioielli di scarso valore economico. Levigate e dalle forme inusuali, queste pietre dure stanno trovando un crescente uso in gioielleria.
Popolazione difficile da calcolare
Ma quanti sono, ad oggi, gli individui di Piccione delle Nicobare? Secondo l’IUCN, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, fare una stima della popolazione di questa specie particolarmente elusiva è difficile. L’animale è classificato attualmente come “prossimo alla minaccia” e di certo la caccia incontrollata, oltre che la cattura per la vendita come animale esotico, rischiano di metterne a repentaglio la sopravvivenza.
Stretto parente del dodo
Secondo gli esperti, il Piccione delle Nicobare è il più stretto parente ancora in vita del dodo (Raphus cucullatus), uccello endemico dell’isola di Mauritius e che si estinse durante il XVII secolo a causa dell’arrivo nel proprio habitat dei coloni olandesi e portoghesi.
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