L’accessibilità in Natura è un tema estremamente delicato perché richiede un metodo, una maniera di porre in relazione l’essere umano – con i suoi limiti e le sue fragilità – con il paesaggio, anch’esso limitato e fragile. Boschi, sentieri di montagna e percorsi in natura sono, per antonomasia, inaccessibili.
Quindi, come permettere a un individuo di godere di un luogo naturale senza comprometterne la salvaguardia e la tutela ambientale?
di Sofia Bolognini
Abbiamo intervistato Alessandra Sottocornola, docente della Libera Università del Bosco (LUB) che, dopo aver lavorato per 12 anni anche all’abbattimento delle barriere architettoniche in veste di architetto, si è dedicata all’educazione ambientale per persone con disabilità. «Sono sempre stata sensibile nei confronti della disabilità, fin da quando frequentavo le scuole superiori – racconta Alessandra – inoltre una dei miei figli, Sofia, ha una forma di autismo. È stata la sua presenza a convincermi a lasciare il lavoro di architetto per iniziare un nuovo percorso professionale e umano interamente dedicato alla disabilità».
La fruibilità dell’ambiente naturale come esperienza inclusiva
Esistono diversi livelli di fruizione della natura, così come di performance fisiche o capacità cognitive. «La disabilità non è per forza solo motoria» spiega Alessandra «può essere un disagio sensoriale o emotivo, una qualche difficoltà psicologica». La chiave quindi sta nella bontà dell’esperienza, perché tutti hanno diritto di costruire una relazione assolutamente personale con la natura.
«Rendere accessibile un bosco non vuol dire asfaltare il sentiero per permettere alle carrozzine di passare in mezzo agli alberi» spiega Alessandra «perché andare in Natura non significa per forza fare percorsi impervi o vivere avventure estreme. Sdraiarsi all’ombra di un albero e godere del profumo dei campi fioriti può avere lo stesso valore esperienziale di una faticosa camminata in montagna su dislivelli difficili».
Superare i limiti solo quando c’è la volontà e il desiderio di farlo
I limiti non vanno per forza superati. La bellezza della natura è un’esperienza fruibile davvero da tutti e tutte, nelle modalità che più si addicono alle differenze psicologiche, emotive, fisiche e cognitive di ciascuno di noi, perché «ogni essere umano è unico, originale, diverso dagli altri, e questa diversità è una ricchezza incredibilmente preziosa».
«Certo, ognuno vuole andare al di là delle proprie fatiche. C’è chi si accontenta di arrivare dove può, e chi ce la mette tutta per superare i propri limiti. Mi è capitato di portare in braccio una ragazza su un sentiero di montagna, perché per lei era importante fare quell’esperienza».
La vera differenza la fanno le persone che abbiamo vicino
«La profondità dei legami e delle relazioni che creiamo attorno a noi sono fondamentali» racconta Alessandra. Questo vale anche per le persone con disabilità, infatti è un bisogno collettivo che ci rende tutti un po’ meno egocentrici e più umani, perché vivendo insieme ad una persona con disabilità impariamo che nemmeno noi possiamo fare tutto da soli.
L’esperienza alla Libera Università del Bosco
Dal 2019 Alessandra collabora come docente alla Libera Università del Bosco e ha ideato e condotto un percorso formativo in Natura “Io nel bosco, con tutti i sensi” che ha come filo conduttore quello dei cinque sensi. «L’idea era permettere a ragazzi con disabilità, che tendenzialmente non hanno avuto molte occasioni di rapportarsi al mondo naturale, di esplorare il bosco da punti di vista desueti».
«Ci siamo tolti le scarpe e abbiamo fatto un percorso sensoriale nel prato a piedi nudi, abbiamo annusato le foglie e i fiori, osservato da vicino lo scorrere dei torrenti – racconta Alessandra –. I partecipanti hanno dovuto affrontare una serie di difficoltà, reticenze e imbarazzi, ma l’approccio fortemente esperienziale, mai giudicante e rilassato ha permesso loro di liberarsi di tanti schemi mentali ed essere semplicemente se stessi».
Nei prossimi mesi, grazie a un progetto cofinanziato da Fondazione Comunitaria del Lecchese Onlus e dall’8×1000 della Chiesa Valdese, la Coop Liberi Sogni Onlus (fondatrice della LUB) realizzerà in via sperimentale questi percorsi con diversi gruppi di giovani e adulti con disabilità intellettive e/o fisiche e anziani, in collaborazione con alcune realtà del territorio:
- l’Associazione La Goccia che si occupa di persone con disabilità nel tempo libero
- Auser Filo D’Argento del Meratese che si occupa di persone anziane
- l’Associazione di Promozione Sociale Solleva che si occupa di minori in comunità
- la Cooperativa La Vecchia Quercia che si occupa di persone con disabilità
- I.C.S Parini di Lecco, scuola secondaria di secondo grado, una scuola sensibile al tema della disabilità
Un modo per mettersi in ascolto del proprio mondo interiore
Siamo tutti vittime della spirale del “fare”. Questo “dover-fare” incessante rende le nostre vite frenetiche e ci impedisce di sviluppare una relazione profonda con il nostro ecosistema interiore, con i paesaggi emotivi che affiorano dentro di noi, con la natura che ci circonda.
Anche per le persone con disabilità è lo stesso, con la differenza semmai che spesso siamo noi a “far fare” loro le cose: quasi come se, per una persona con disabilità, non fosse altrettanto importante dedicare del tempo per mettersi in ascolto dei propri sogni e dei propri desiderata emotivi.
Alessandra sottolinea che «Il mio percorso di esplorazione in natura vuole proprio essere un’occasione per fermarsi e vivere serenamente un tempo dedicato alla relazione con gli altri, con noi stessi e con il mondo naturale che ci circonda». Per il futuro, l’obiettivo è continuare a coinvolgere target diversi di età con tipologie di disabilità differenti, per «aiutare chiunque lo desideri a godere della bellezza della natura abbattendo le barriere che tutti noi ci poniamo davanti e che ci impediscono di sentirci liberi, di metterci in contatto con le nostre radici profonde, di tornare all’origine».
SEMPRE INFORMATI!
Per rimanere aggiornato su tutte le news sulla Natura, selezionate dalla nostra redazione, iscriviti alla newsletter di rivistanatura.com
Basta inserire l’indirizzo e-mail nell’apposito modulo qui sotto, accettare la Privacy Policy e cliccare sul bottone “Iscriviti”. Riceverai così sulla tua mail, due volte alla settimana, le migliori notizie di Natura! È gratis e ti puoi disiscrivere in qualsiasi momento, senza impegno
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com