Le comete sono fra gli oggetti più misteriosi del cosmo. Percorrono orbite molto ellittiche e solo quando sono in prossimità del sole, a causa dell’enorme calore sprigionato dalla stella, formano la caratteristica coda.
Ma cosa succede quando la cometa si avvicina troppo al sole? Finisce per essere inghiottita. Ed è proprio quello che sta accadendo in questi giorni a una cometa Kreutz, dal nome di oggetti cosmici che transitano così vicini al nostro sole da essere periodicamente disintegrati.
Il destino della cometa che sfreccia a 450 chilometri al secondo è ormai segnato: le sue rocce, i ghiacci e le poveri che la costituiscono, verranno risucchiati dalla potenza solare e perderanno qualunque autonomia. Derivano da un’antica cometa che impattò contro la stella secoli fa. Sono il frutto di ricerche condotte dallo scienziato tedesco Heinrich Kreutz.
È un fenomeno che gli astronomi giudicano eccezionale.
E sempre a proposito di comete, importanti sono i risultati diffusi in questi giorni relativi alla missione Rosetta. Grazie ai dati raccolti dalla sonda gli esperti hanno potuto comprendere la genesi di questi incredibili oggetti spaziali. Deriverebbero dalla aggregazione di particelle di materiale primordiale, che ruota intorno al sole dalla formazione del sistema solare, a bassa velocità.
Se si fossero formate, infatti, con impatti violenti e repentini, avrebbero dimostrato una composizione più omogenea, che non sussiste. La ricerca consente di comprendere i segreti della nebulosa da cui si formò il nostro sistema solare. Altrettanto valida la possibilità che parte delle comete sia figlia di porzioni rocciose derivanti dai cosiddetti TransNeptunian Object, (TNO), gli oggetti transnettuniani che caratterizzano le infinità del cosmo, oltre l’orbita di Nettuno.
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