Magari sono troppo sensibile all’argomento, ma in vita mia non ricordo un simile martellamento pubblicitario: ascolti la radio, guardi la televisione, sfogli un giornale e ogni due per tre t’imbatti in qualcuno che vuole venderti un’auto.
Sconti, incentivi, offerte, ce n’è per tutti i gusti. Zero anticipo, tasso zero, venghino siori, venghino! D’accordo, il sistema economico basato sui combustibili fossili non è più sostenibile. Secondo Jeremy Rifkin collasserà entro il 2028. E allora? Devo per forza comprare un’auto ibrida o elettrica per mettermi la coscienza posto? Non credo proprio.
Immaginare un mondo in cui a breve ogni veicolo esistente sarà sostituito da una versione elettrica o ibrida o comunque a basse emissioni è una follia. Peggio, una stupidata. Secondo le stime del Worldwatch Institute oggi circolano già più di un miliardo di vetture nel mondo e la fame di quattroruote nei paesi ancora poco motorizzati è insaziabile.
Pensiamo all’Italia. Non sappiamo più dove mettere le auto, le nostre città sono invase, i centri storici oltraggiati. Tra l’altro a rendere ancora più surreale la vicenda concorre il fatto che quelle di nuova produzione sono sempre più grandi, alte, ingombranti. Ma perché? Mi spiegate cosa c’è di davvero green in una lussuosissima berlina o in un mastodontico Suv, seppure elettrici? Servono solo ad alimentare la vanità e i consumi non necessari, che poi sono la gran parte di ciò che acquistiamo.
«Eh, già», mi ha detto giorni fa un vecchio amico guardando con aria di rimprovero la mia vettura vecchia di quasi tredici anni, «se facessimo tutti come te, il mondo andrebbe in malora».
Guarda un po’, mi ero quasi convinto del contrario.
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