Better be safe than sorry – meglio essere al sicuro che dispiaciuti è una di quelle frasi che in America si sentono così spesso da essere diventate parte della vita quotidiana. Non si tratta di esterofilia, bensì di buon senso.
Gli imprevisti possono essere dietro l’angolo, e io stessa ne so qualcosa! Quindi, è giusto essere preparati e non nascondersi nella convinzione – per altro deleteria – che possiamo contare sulla fortuna.
Il presupposto fondamentale
Consiste innanzitutto nel saper creare un buono zaino, ben bilanciato sia sulle nostre spalle, che sul bacino, ma soprattutto che contenga l’attrezzatura giusta per far fronte a un improvviso cambio di tempo.
Non dimentichiamoci di riporre la nostra giacca in Goretex® (preferibilmente rinchiusa dentro una apposita sacca di ritenzione) o un poncho con ampio cappuccio in un punto di facile accesso in caso di urgenza.
Osserviamo il tempo
Le condizioni atmosferiche ci offrono notevoli spunti per comprendere se è in arrivo un temporale: il vento inizia a cambiare, le nuvole si addensano, e gli uccelli iniziano a volare in maniera frenetica. Cerchiamo di cogliere con spirito di osservazione e consapevolezza questi spunti, al fine di non chiuderci nella nostra sfera e ignorare tutti i segnali di una cattiva condizione meteo imminente.
Calma, guardiamoci attorno
Nell’ipotesi di non poterla evitare – ad esempio, se ci troviamo distanti sia da un rifugio, sia dal punto di partenza – cerchiamo di sfruttare ancora una volta gli strumenti a nostra disposizione, la vista in primis, e il nostro autocontrollo. Innanzitutto, cerchiamo un punto in cui poterci riparare:
- un grande albero (ma attenzione che non sia isolato dagli altri, altrimenti potrebbe facilmente attirare fulmini!);
- un casolare abbandonato, ma non pericolante;
- un masso erratico che ci possa offrire protezione;
- una grotta, spesso “ripulita” dal CAI e segnalata proprio come rifugio occasionale in caso di maltempo.
Attenti all’acqua
Evitate qualsiasi depressione che possa presentarsi come facilmente inondabile dall’acqua: anche se apparentemente potrebbe apparire come un buon luogo asciutto, in realtà, proprio per la sua conformazione geologica, è da scartare a priori.
Tenetevi lontani anche dai ruscelli, che potrebbero ingrossarsi e tracimare.
E attenti ai fulmini
Se vi trovate ad attraversare un campo aperto, come personalmente mi è successo ad agosto sul Sentiero del Viandante, nei pressi di Abbadia Lariana, cercate di allontanarvi il prima possibile – sempre facendo attenzione a non correre e quindi a scivolare: sareste voi stessi un possibile punto di attrazione per i fulmini. Il gesto più sensato da fare, in questo caso, è di provare a individuare delle case, magari con tettoie, che possono ospitarvi momentaneamente.
Ricollegandoci alla frase iniziale, è sempre meglio avere chiaro quando e dove fermarsi. Evitiamo di trovarci ad affrontare le intemperie, specialmente se mal equipaggiati o con poca esperienza.