La gestione del lupo in Veneto è recentemente sfuggita di mano agli amministratori. Giorni fa il Consiglio Regionale aveva approvato la mozione proposta da un consigliere per uscire da Life Wolfalps, un progetto europeo per favorire il ritorno del lupo sulle Alpi. Lo scorso 13 luglio è arrivato il comunicato ufficiale della Giunta, che pur non decretando l’uscita da Life Wolfalps (eventualità molto costosa) ha approvato un piano di gestione del lupo decisamente discutibile.
Cosa prevede il piano di gestione
«La giunta regionale, su proposta dell’assessore all’agricoltura e alla caccia, ha approvato in data odierna il progetto per un piano di gestione del lupo in Veneto, che contempla la proposta di interventi in deroga al regime di protezione imposto dalla Direttiva Habitat, al fine di ridurre, attraverso l’intervento sui lupi presenti nelle aree a maggiore vocazione zootecnica e turistica, il forte conflitto sociale in atto»,
Questo è il primo paragrafo del comunicato stampa della Regione Veneto, dove spicca l’intenzione di non seguire le indicazioni della Direttiva Habitat, uno dei pilastri assoluti per la conservazione della biodiversità in Europa.
Nella pratica, il piano prevede due tipologie di azioni per risolvere il problema della convivenza uomo-lupo: 1 Cattura e detenzione dei lupi, previa sterilizzazione. 2 Cattura e ricollocazione in “altro sito idoneo”.
Sembra proprio che ci sia l’intenzione di togliersi i lupi dai piedi, più che risolvere il conflitto sociale. La soluzione 1, cattura e sterilizzazione dei lupi, dal punto di vista ecologico equivale a un abbattimento che avrebbe ripercussioni ambientali ben note e prevedibili. La soluzione 2, il trasferimento (pratica comune in India con le tigri che si avvicinano troppo ai villaggi), non tiene invece conto del fatto che i lupi sono animali molto mobili e in una giornata potrebbero tranquillamente essere di nuovo nel luogo dove erano stati catturati.
Al di là delle riflessioni serie e scientifiche che si possono fare, tutto il discorso diventa quasi paradossale quando si vanno ad analizzare i numeri reali della presenza dei lupi in Veneto.
Quanti lupi in Veneto
I dati ufficiali parlano di un numero tra i 14 e i 16 lupi stabili in tutta la regione, suddivisi in due branchi.
È come minimo strano, parlare di grave emergenza con 16 lupi in un territorio di 18.000 km quadrati con una vasta porzione di aree montane e collinari.
Gli attacchi nei confronti degli allevamenti sono in costante aumento, ma è in corso un processo di ri-abituazione alla convivenza che richiede tempo e sforzi da parte di tutti.
Erano cinquant’anni che la maggior parte degli allevatori italiani non aveva a che fare con i lupi e ora è normale che ci siano difficoltà, ma come è successo in alcune parti d’Italia e del Mondo, con le giuste tecniche e aiuti istituzionali adeguati (guarda caso forniti proprio da Wolfalps) la convivenza è possibile.
Quello che purtroppo è impossibile, almeno in certi termini, è la convivenza fra lupi e cacciatori, perché per dirla in maniera ecologica, sono in competizione diretta. Il lupo si nutre principalmente di ungulati selvatici e questo rappresenta un problema per chi spende ogni anno migliaia di euro in fucili e licenze.
Ma davvero vale la pena sacrificare il predatore più importante del nostro territorio sull’altare del divertimento pseudo-sportivo?
Illustrazione: Silvia Venturi
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