Non è solo una bella storia a lieto fine quella che arriva dal Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, ma è anche un evento che – in Italia – non conta precedenti.
Un cucciolo di orso bruno marsicano, trovato da solo lungo una strada all’interno del Parco, si è ricongiunto alla madre grazie a un’operazione dei Tecnici del Servizio Scientifico e di Sorveglianza del Parco.
Cosa sarebbe potuto accadere al piccolo orso
Andiamo con ordine: durante la settimana di ferragosto, viene segnalata la presenza di un cucciolo di orso bruno marsicano a bordo strada, da solo.
Una situazione di potenziale pericolo, che ha spinto il Parco con i suoi Servizi Tecnici e con i Guardiaparco ad attivarsi prontamente per osservare il cucciolo e cercare di comprendere cosa potesse essergli accaduto.
«Generalmente a 6-7 mesi i cuccioli sono ancora nel nucleo familiare – spiega l’Ente –. La presenza di un cucciolo da solo indicava o un abbandono da parte della madre, o la morte della stessa, oppure una separazione traumatica come, per esempio, l’attacco da parte di un maschio adulto o altri fattori di disturbo».
Un cucciolo solo non sempre riesce a sopravvivere. «Per questo, in accordo con l’Istituto Superiore per la Protezione Ambientale (ISPRA) e il Ministero dell’Ambiente si è stabilito di mettere in campo tutte le azioni necessarie per favorire il ricongiungimento del cucciolo con la madre. Nella stessa area, infatti, i tecnici del Parco, durante le sessioni di monitoraggio per la conta delle femmine con i cuccioli, hanno verificato la presenza di due nuclei familiari».
Ha trovato la mamma e i suoi fratellini
Il cucciolo, un individuo maschio in buone condizioni di salute, è stato catturato meccanicamente senza anestesia per ridurre al minimo le manipolazioni, e rilasciato in quota, nell’area di presenza delle femmine. «Nella zona di rilascio sono presenti numerosi cespugli di ramno, le cui bacche sono un potente attrattivo per gli orsi – spiega il Parco –. Il cucciolo, al momento del rilascio è apparso subito reattivo e si è allontanato immediatamente dagli operatori, come mostra questo video».
Per i successivi giorni il personale del Parco ha organizzato turni di osservazione sia al tramonto, sia all’alba. Ma come nelle più belle fiabe arriva il lieto fine: a due giorni dalla liberazione, il piccolo è riuscito a trovare la madre e a ricongiungersi a agli altri due fratellini.
Un evento storico
Il fatto rappresenta un evento unico, mai documentato fino a oggi in Italia.
«Diverse esperienze europee e internazionali documentano che i gruppi familiari possono ricongiungersi fino a 14 giorni dopo il verificarsi di eventi traumatici. Inoltre, sono stati anche documentati casi di adozione da parte di altre madri. I biologi del Parco erano fiduciosi, che anche nel caso in cui il cucciolo non si fosse associato a nessuna femmina, sarebbe potuto sopravvivere. Infatti, già a partire 6-7 mesi i cuccioli sono considerati autosufficienti da un punto di vista alimentare, ma i pericoli che corrono, senza la madre, sono tanti».
Cuccioli dispersi dopo l’inseguimento di un’auto
Il lieto fine della storia del piccolo orso marsicano riporta speranza al Parco dopo che – sempre ad agosto – un’altra famiglia di plantigradi era stata divisa.
«La famiglia di orsi, una femmina con tre piccoli, che si era separata a seguito dell’inseguimento di un’auto, non si è ricongiunta totalmente – spiega il Parco –. L’inseguimento è avvenuto nella notte tra il 24 e il 25 agosto. La mattina del 25 è diventato virale sui social il video di un’orsa spaventata che scappa inseguita da un’auto per le vie di Pescasseroli con il suo cucciolo. Guardando il video è stato possibile identificare l’orsa, una femmina F08, nota come Sebastiana, che risultava avere tre cuccioli. Nei giorni seguenti è stato avvistato anche il secondo cucciolo ma del terzo, invece, non se ne sono più avute notizie».
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