Per una produzione sostenibile per la Terra, di cibo e carburanti, bisogna guardare sotto il mare.
Secondo uno studio dell’americana Cornell University, pubblicato sulla rivista Oceanography, la coltivazione di micro alghe potrebbe ridurre la dipendenza dai combustibili fossili per il settore dell’aeronautica e del trasporto delle merci.
Dalle alghe, infatti, si potrebbe produrre carburante liquido con un bassissimo impatto ambientale.«Per produrre abbastanza carburante al fine di poter soddisfare la richiesta mondiale sarebbe necessaria una superficie di 2 milioni di chilometri quadrati, pari alla superficie di Francia, Italia, Germania, Spagna e Gran Bretagna messe assieme» ha spiegato Charles H. Greene, uno degli autori della ricerca.
Le alghe potrebbero risolvere anche il problema legato all’approvvigionamento di cibo. Dagli scarti delle biomasse si ottiene un prodotto dall’alto valore proteico, che potrebbe essere usato come mangime per gli animali.
«Le alghe sfameranno il mondo – ha aggiunto Greene -. Poiché a parità di superficie la resa è 10 volte superiore alle colture tradizionali. Dai soli scarti si ricaverebbero 2,4 miliardi di tonnellate di proteine vegetali, 10 volte tanto la quantità di soia prodotta ogni anno».
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