Lunedì scorso il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha partecipato al Late Show di David Letterman, rendendo omaggio al popolare conduttore che il 20 maggio andrà in pensione dopo 33 anni di successi. Anche gli italiani hanno potuto seguire l’intervista, mandata in onda il giorno seguente da Rai 5.
Barack Obama, che si prepara a lasciare la Casa Bianca con la fine del secondo mandato, ha parlato a lungo di questioni razziali alla luce delle ultime rivolte di Baltimora, ma si è offerto anche a toni più leggeri, per esempio scherzando con Letterman sui suoi piani per la vecchiaia: “Stavo pensando, quando saremo tutti e due in pensione potremmo ritrovarci a giocare insieme a domino. A giocare a domino e a raccontarci un po’ di storie da Starbucks”.
Ma fra una celia e l’altra Obama ha chiarito di non sentirsi vecchio, avrà 55 anni nel 2016, quando gli americani dovranno scegliere un nuovo presidente. Dunque ha spiegato che, con altri ruoli, continuerà a dedicarsi alle questioni importanti, come il climate change. A molti telespettatori potrebbe essere sfuggito questo passaggio, breve, brevissimo; eppure racchiude la cifra personale del presidente degli Stati Uniti. E deve farci riflettere sulla dimensione di molti politici nostrani, che non smettono mai di indossare le vesti di un ragazzo di periferia, perennemente in attesa, come tanti italiani, di partecipare a un corso di formazione.
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