Il dibattito sui cambiamenti climatici si allontana sempre più dalla realtà, centinaia di blog negazionisti sostengono di basarsi su prove scientifiche, ma non è affatto così.
“Non credere mai alla versione ufficiale” è il titolo dell’articolo di benvenuto di uno dei tanti blog negazionisti sui cambiamenti climatici. Una frase tanto d’effetto quanto fuori luogo, ma incredibilmente utile per chi tenta di acquistare credibilità abbassando il livello della discussione.
Da quando, più di vent’anni fa, la questione climatica è diventata un tema politico, le due fazioni non hanno mai smesso di combattere: da una parte quelli che si preoccupano per l’impatto delle attività umane sul clima, dall’altra quelli che dicono che è un’invenzione degli scienziati, sostenitori contro detrattori, ambientalisti contro scettici.
Centinaia di ricerche, un largo consenso scientifico e cambiamenti ambientali visibili anche a chi non fa il climatologo di lavoro, non sono serviti a limare queste differenze. Perché il dissenso parla un linguaggio diverso rispetto ai dati di fatto, si auto-alimenta in un modo tutto suo che purtroppo ha una grande presa sul pubblico, specialmente dalla diffusione di internet in poi.
In uno studio pubblicato su Bioscience, un team di ricercatori ha fatto le pulci a 90 blog che parlano di riscaldamento globale, scoprendo che i blog negazionisti utilizzano in maniera arbitraria e non corretta informazioni estrapolate da studi scientifici. Per dare un aspetto più credibile ai contenuti, gli autori di questi blog inseriscono grafici, riferimenti ad articoli scientifici e link, che però quasi sempre rimandano ad altri blog dello stesso tipo. Un meccanismo di non-verità che si sostengono e si danno visibilità a vicenda, cercando di declassificare la preoccupazione del mondo scientifico e farla diventare una teoria messa in piedi dal sistema: la versione ufficiale, appunto.
La verità è che l’impatto delle attività umane sul clima è una questione scientifica e in continuo aggiornamento, un argomento di studio i cui dettagli sono aperti e condivisi, che non ha nulla a che vedere con segreti di stato e complotti.
Secondo un report del 2014 (Ipsos MORI) il paese con la più alta percentuale di scettici sul cambiamento climatico sono gli Stati Uniti. E in effetti è proprio lì che la questione ambientale è diventata un tema politico a tutti gli effetti.
L’Italia da questo punto di vista non è messa male, siamo uno dei paesi in cui c’è la maggiore consapevolezza dell’impatto dell’uomo sul clima. I blog su quello specifico tema infatti sono una questione che riguarda più da vicino gli americani, tuttavia il problema della diffusione di false verità attraverso internet è attuale e purtroppo universale, il modus operandi delle teorie antiscientifiche è lo stesso, a prescindere dall’argomento.
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