Tra siccità e alluvioni gli impatti della crisi climatica sono ormai realtà: Alpi senza neve, fiumi senz’acqua, laghi ai minimi, ma anche intense piogge ed esondazioni. L’Italia è particolarmente esposta agli eventi estremi causati dai cambiamenti climatici, anche perché si trova nell’hotspot climatico del bacino Mediterraneo.
La mostra fotografica “Deserto Italia” di Stefano Torrione racconta attraverso 22 scatti in bianco e nero che ruotano attorno al concetto di “deserto”, i paesaggi italiani da Nord a Sud del Paese in cui sono state più evidenti le ferite inferte dal clima.
La mostra verrà inaugurata al MUSE – Museo delle Scienze di Trento il prossimo 16 giugno, alle ore 18:30, in occasione della Giornata mondiale della desertificazione e della siccità.
Il progetto fotografico
Nel corso del 2022, Stefano Torrione ha perlustrato a piedi le aree glaciologiche, fluviali e lacustri, fotografando le zone più significative. Con il linguaggio austero del bianco/nero, gli scatti evidenziano gli effetti sul territorio del riscaldamento globale e affrontano il tema della “sofferente bellezza”, come segno del paesaggio colpito dalla siccità.
Al centro del lavoro e della ricerca dell’autore c’è il concetto di deserto: deserto sono i ghiacciai che si ritirano e si spaccano, deserto sono i fiumi che si asciugano lasciando emergere i letti sabbiosi, deserto sono i laghi che si abbassano facendo affiorare fondali rocciosi.
La siccità nel mondo
Amplificata dal degrado del suolo e dai cambiamenti climatici, la siccità sta crescendo in frequenza e severità, con un aumento del 29% dal 2000 e con 55 milioni di persone interessate dai suoi effetti ogni anno.
L’Istituto di Scienza dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR- ISAC) ha diffuso i dati preliminari relativi alle temperature registrate in Italia nel 2022, che è stato il più caldo mai registrato dal 1800, mentre le precipitazioni si sono ridotte del 30% rispetto alla media del trentennio 1991-2020.
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