In lingua corsa lo chiamano “ghjattu-volpe” e, dopo una ricerca durata quasi un decennio, i ricercatori sono riusciti a mettersi sulle sue tracce.
Il gatto volpe potrebbe essere una nuova specie e non solo un personaggio dello storie di folklore dell’isola mediterranea.
Tratti simili sia al gatto sia alla volpe
Dal 2016 a oggi i ranger dell’ONCFS (Office national de la chasse et de la faune sauvage) sono riusciti a catturare dodici individui di gatto volpe.
Gli animali sono stati sedati il tempo necessario per compiere alcuni accertamenti e prelievi, munirli di dispostivi GPS e poi sono stati immediatamente rilasciati nei loro habitat naturali.
Dalle ricerche svolte sul campo, è emerso che il gatto volpe presenta tratti tipicamente felini, come la struttura del corpo e la pelliccia, accomunati ad altre caratteristiche che lo rendono molto più simile a una volpe. È il caso dei suoi canini, particolarmente pronunciati.
Sull’isola da 8.500 anni?
La storia del gatto volpe resta ancora misteriosa e tutta da scoprire. Le prime analisi hanno, però, mostrato come la specie sia più simile al gatto selvatico africano (Felis silvestris lybica) rispetto al Felis silvestris silvestris, il gatto selvatico europeo.
I ricercatori dell’ONCFS hanno spiegato che serviranno indagini più approfondite per capire le abitudini riproduttive della specie e la sua dieta.
In attesa di aver conferme sulla reale provenienza del gatto volpe, una teoria affascinate è stata avanzata dai ricercatori: il gatto corso potrebbe essere arrivato sull’isola già 6.500 anni prima della nascita di Cristo, portato in Corsica dal Medioriente dai contadini.
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