I temporali di fine estate porteranno forse un po’ di sollievo, ma la siccità ha colpito duramente il nostro Paese. Ancora in questi giorni è stata emergenza dal Piemonte al Ponente Ligure, fino alla Toscana. Il Lago Maggiore è sotto i minimi storici; dal savonese all’imperiese si sono visti bar e trattorie chiusi per la mancanza di acqua e anche la stagione dell’olio è a rischio; l’ondata di calore che ha soffocato la Toscana e il territorio con picchi di oltre 42 gradi ha messo in crisi l’area umida del Padule. Se per gli abitanti i disagi e i danni economici della siccità sono ingenti, per la fauna selvatica le conseguenze sono drammatiche.
L’Osservatorio Savonese Animalista (OSA) ha rivolto un appello urgente per l’emergenza idrica in Liguria, che mette a rischio la sopravvivenza di specie animali selvatiche.
I corsi d’acqua, con l’attuale inedita siccità, sono ridotti a pietraie assolate. I numerosi incendi estivi che, nonostante il contrasto di vigili del fuoco, forestali e volontari, devastano centinaia di ettari di boschi e campagne, uccidono milioni di animali e costringono i superstiti a migrare in altre zone alla ricerca di cibo e acqua, che non trovano a causa della siccità.
Le piogge previste nei prossimi giorni impiegheranno tempo prima di formare pozze e corsi d’acqua utili agli animali selvatici.
Cosa fare in questa emergenza
L’Osservatorio Savonese Animalista invita chi ne ha la possibilità a realizzare e posizionare degli abbeveratoi per uccelli, piccoli mammiferi e insetti. Per farlo può bastare una piccola ciotola, un sottovaso, una vaschetta dotata al centro di un posatoio (basta una pietra) ed eventualmente di qualche galleggiante (tronchetto di legno) per evitare disperati annegamenti.
L’acqua va cambiata almeno una volta ogni due giorni, dopo una veloce pulitura del contenitore; non bisogna scoraggiarsi se non avviene un immediato utilizzo: in genere, sono necessari alcuni giorni per abituare gli animali all’installazione e molti ne fruiscono anche nelle più fresche ore serali o notturne.
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