È bassa per il contadino
piegato su di lei per macinarla,
alta per l’alpinista a quattro zampe
sul soffitto del mondo.
Sta sotto l’acqua per il marinaio
che naviga l’oceano.
È rotonda per l’astronomo antico
che vide la sua ombra
stampata sulla luna.
Poca per l’impero
che la voleva tutta.
Un buco nero per il minatore
che sfalda nel cunicolo
il suo burro carbone.
Ha un nocciolo di ferro
per chi la studia a scuola.
È ruggine al tramonto
sul mare che scolora
Giardino per chi la può irrigare,
olio e vino per chi la sa torchiare.
È un facchino e ci sopporta il peso.
È una corsa su ostacoli
per l’ospite spaesato
che scavalca frontiere
sopra il filo spinato.
Ha molte spine ma nessun confine,
chiuderla nei recinti dietro i muri
è impresa vana:
la terra è vento e non si fa arrestare.
Ha l’anima di polvere
e la tosse di cenere,
scatarro di vulcani.
La terra è oggi, ma chissà domani.
Sta dove grida ancora il sangue sparso
dal fratello di Abele,
il primo tempo perso.
È seminata a stelle
dalle notti di agosto
lucide di scintille.
La terra siamo noi
fatti di argilla
e di un soffio venuto da lontano
a riempire e poi scappare via.
Erri De Luca, Dicerie sulla terra
Ci siamo trovati tutti prima o poi ad avere alcuni pensieri sul luogo in cui viviamo e in generale sulla terra. Quale grande mistero avvolge tutto! Grazie alla scienza abbiamo avuto e avremo molte risposte a una serie infinita di domande, ma grazie alla poesia è possibile dipingere un ritratto vario eppure veritiero su cosa possa rappresentare la terra per molti.
Erri De Luca riesce a trasmetterci molte sfumature quotidiane che portano il lettore direttamente tra questi versi, è come essere in quelle parole; insomma, crediamo anche noi in quello che scrive il poeta.
Sicuramente il rapporto che l’uomo ha con la terra è unico ed è allo stesso tempo davvero vario, perché spesso dipende dal nostro modo di comportarci con essa, dal nostro modo di metterci in relazione con il mondo stesso.
Il fatto straordinario è che nella diversità si raggiunge la verità, anche in questo caso, in cui il poeta ritrae diverse idee di terra, eppure traspare a tutti la verità: La terra siamo noi / fatti di argilla / e di un soffio venuto da lontano / a riempire e poi scappare via.
Può essere percepita diversamente dal contadino, dall’alpinista, dal marinaio, dall’astronomo e dal minatore, ma è solo l’idea, non il possesso della terra; essa è libera e anche se è poca per l’impero / che la voleva tutta, la terra è vasta, indefinita, con molti ostacoli, molte spine, ma senza confini, proprio come il vento che non si fa arrestare. L’uomo, oggi, dovrebbe averlo capito, dopo tutti questi secoli: chiuderla nei recinti dietro i muri / è impresa vana: / la terra è vento e non si fa arrestare.
Tutti coloro che si rapportano a essa come padroni, come despoti che vogliono possederla, quasi fosse un oggetto inanimato, cadono, periscono e la terra stessa li schiaccia, a volte senza pietà.
Tutti coloro che la sfruttano senza rispetto, che la vogliono sviscerare per ricavare dai suoi minerali profitti economici, distruggendola e schiavizzando esseri umani, prima o poi cadranno definitivamente. La Natura ha un suo corso implacabile, non si può arrestare.
Tuttavia, pur essendo la terra una corsa su ostacoli / per l’ospite spaesato / che scavalca frontiere / sopra il filo spinato, per chi ha la giusta sensibilità, per chi si impegna, per chi ha il coraggio di difenderla, per chi vuole viverla e non dominarla, sa essere accogliente, grata, amabile; diventa giardino per chi la può irrigare, / olio e vino per chi la sa torchiare. Un luogo in cui vivere e non solo sopravvivere. Ci vuole anche fiducia.
Infine, un grande punto interrogativo: come andrà avanti? La faccenda, lo sappiamo, è molto seria. Le cose così non possono più continuare e l’uomo è chiamato a rispondere delle sue azioni; le generazioni di oggi devono impegnarsi per aiutare il pianeta, per essere migliori delle generazioni che le hanno preceduto di poco e che in un relativamente breve lasso di tempo hanno creato dei danni incredibili. In alto i cuori però! Tutti!
Viviamo ogni singolo istante, bene, nel modo migliore, anche nei confronti della terra, soprattutto perché essa è oggi, ma chissà domani; se tutti insieme però ci ricordassimo che la terra siamo noi / fatti di argilla, avremmo forse maggior consapevolezza sull’insolubile rapporto che ci lega al meraviglioso mondo in cui viviamo.
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