Il Consiglio dei Ministri che si è svolto lo scorso lunedì 6 maggio ha approvato il decreto-legge “Disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale”. Il Decreto straordinario comprende molte iniziative, tra le quali la regolamentazione stringente dell’installazione dei pannelli per il fotovoltaico in terreno agricolo, ponendo come priorità la produzione agroalimentare.
La visione del Governo, come sottolineato dal ministro Francesco Lollobrigida – Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, è che «La produzione energetica deve essere compatibile e non in conflitto con quella agricola, riflettendo un approccio di sostenibilità e integrazione».
Sarà invece possibile installare i pannelli solari nelle ex cave e miniere, nelle aree in concessione alle Ferrovie dello Stato o in quelle in prossimità delle autostrade e nelle aree interne a impianti industriali. Sì anche agli impianti agrivoltaici con i pannelli sollevati da terra.
Il ministro Gilberto Pichetto Fratin – Ambiente e Sicurezza energetica ha sottolineato che rimane invariato l’obiettivo fissato dal Piano nazionale integrato energia e clima di circa 38 gigawatt da energia solare entro il 2030.
Italia Nostra saluta con favore il provvedimento del Consiglio dei Ministri che prevede l’esclusione del fotovoltaico a terra dalle aree agricole, a ciò destinate dai piani urbanistici.
«Tutti coloro che hanno a cuore la preziosa produzione agricola del nostro Paese hanno potuto osservare con sgomento l’ignobile assalto disordinato ed incontrastato alle aree agricole. Un assalto che, se continuasse con lo stesso andamento, porterebbe allo sconvolgimento degli assetti imprenditoriali che faticosamente mandano avanti il comparto agricolo, con conseguenze devastanti per la tenuta economica della nostra nazione.
Peraltro, la nuova denominazione del Ministero dell’Agricoltura, divenuto ora della Sovranità Alimentare, non avrebbe più avuto senso se la destinazione a produzione energetica del suolo agricolo avesse continuato ai ritmi attuali, nella continua rincorsa di ablazioni di terreno fertile dai cento ettari in su, fino ai mille ettari di una centrale fotovoltaica che ora i Cinesi intendono “coltivare” in Sardegna» ha dichiarato Antonella Caroli, Presidente nazionale di Italia Nostra.
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