Un evento rarissimo si è verificato a fine maggio nelle profondità delle Grotte di Postumia, in Slovenia. Nella vasca dedicata ai protei (Proteus anguinus) – i misteriosi anfibi che abitano le oscurità del sottosuolo carsico – è venuto alla luce un cucciolo, fatto che in cattività si era verificato finora soltanto una volta in un acquario francese a metà del secolo scorso.
L’uovo che ha generato il lieto evento faceva parte di una nidiata di 64 uova risalenti a quattro mesi fa, di cui ne rimangono attualmente 22 in fase di sviluppo.
Già nel 2013 alcune uova erano state deposte, ma nessuna di queste era riuscita a schiudersi.
I biologi delle Grotte di Postumia dovranno riservare al piccolo proteo tutte le attenzioni del caso assicurando all’anfibio condizioni ottimali, cambiando, per esempio, con frequenza l’acqua della vasca, in modo da evitare contaminazioni. In natura, infatti, il proteo vive solo in presenza di acque cristalline ed è molto sensibile all’inquinamento.
Inoltre, se un’altra delle uova deposte dovesse schiudersi, sarà necessario sistemare i cuccioli in vasche separate.
Creatura leggendaria
Sebbene il proteo abiti le grotte da milioni di anni, le informazioni riguardanti questa creatura misteriosa sono ancora scarse. La specie è stata scoperta solo nella seconda metà del 1600, grazie alle spedizioni del barone sloveno Johan Valvasor, a cui si devono le prime esplorazioni del sistema carsico, che per primo descrisse la curiosa creatura definendola un cucciolo di drago. Le leggende locali, infatti, attribuivano i bizzarri comportamenti dei fiumi carsici, con le loro improvvise sparizioni e riapparizioni, alla presenza nel sottosuolo di un drago, di cui i piccoli protei sarebbero stati i figli.
Unico vertebrato troglobio (vale a dire che ha il suo habitat unicamente nelle grotte) esistente in territorio europeo, il proteo è un anfibio urodelo, appartiene cioè allo stesso ordine di salamandre e tritoni. Il suo aspetto è peculiarissimo: di colore roseo, con le branchie tendenti al rosso, è praticamente cieco dal momento che vive in un habitat immerso nella più totale oscurità. Per orientarsi sfrutta una serie di sensori cutanei lungo il corpo e l’olfatto molto sviluppato. Animale estremamente longevo, può vivere oltre un secolo. La sua vita si svolge lenta e inattiva, arrivando a digiunare anche per un intero decennio e riproducendosi, in media, ogni sei anni.
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