Guarda le prime due puntate del viaggio nel Parco nazionale di Monfragüe
Le politiche di protezione cominciate alla fine degli anni ’70 grazie all’azione degli ambientalisti spagnoli hanno certamente aiutato certamente gli avvoltoi, ma anche un grande numero di uccelli legati agli ambienti rupestri e alle foreste di querce del fondovalle, oltre ad altri ospiti famosi del parco come i cervi, le lontre e le genette, dei carnivori affini alle manguste.
E con l’incremento della biodiversità sono arrivati anche i turisti e gli appassionati, al punto che oggi Monfragüe è una delle destinazioni più famose per il birdwatching in Europa, soprattutto per quanto riguarda l’osservazione di uccelli legati agli ambienti aridi e montuosi, rendendo questo luogo più speciale di località maggiormente promettenti sulla carta, come Pirenei e Alpi.
Alta stagione in aprile e maggio
Stime parlano di circa 20.000 appassionati che da tutto il continente vengono qui ogni anno, con un picco di presenze ad aprile e maggio. Moltissimi sono stranieri: inglesi, olandesi, tedeschi e francesi, attirati dalla quantità di specie e dalle opportunità di avvistamento.
A volte i bed and breakfast della zona hanno addirittura un servizio di guida per birdwatching, che in alcuni casi vengono tenuti proprio da stranieri che si sono trasferiti qui e ora accolgono appassionati di natura da tutto il mondo. Al richiamo abbiamo risposto anche noi italiani, ai quali Monfragüe può ricordare alcuni paesaggi del nostro meridione o della Sardegna.
Il fenomeno ha preso talmente piede da attirare anche l’attenzione dell’amministrazione pubblica: il Gobierno de Extremadura – l’ente che gestisce la regione – si è impegnato a fondo per trasformare la regione nella destinazione naturalistica per eccellenza della Spagna e pubblica addirittura una serie di guide, anche in italiano, tra cui l’ottima “Extremadura: itinerari ornitologici”.
IL VIAGGIO IN PRATICA
Per chi
Monfragüe è una destinazione entusiasmante per amanti della natura e birdwatcher, che qui troveranno molte specie altrove difficili da osservare. Negli ultimi anni, questi luoghi sono diventati molto interessanti anche per i fotografi. Qui gli animali non conoscono la caccia e tendono a farsi osservare a distanze inferiori rispetto al resto del Paese.
Durata
In una settimana è possibile visitare al meglio Monfragüe e le aree circostanti, ma anche in tre giorni ci si levano un bel po’ di soddisfazioni. Un giorno pieno può essere dedicato alle destinazioni facilmente raggiungibili come il Salto del Gitano, il Ponte del Cardinal e la Portilla del Tiétar spostandosi in automobile lungo la comoda rete stradale.
Il secondo giorno si possono compiere delle escursioni a piedi percorrendo il tracciato rosso fino al Castello di Monfragüe o i meno battuti sentieri verde e giallo, che toccano molti dei luoghi più carismatici. L’ultimo giorno, infine, lo si può trascorrere girovagando per la dehesa e i campi a Sud del parco e visitando la splendida cittadina di Trujillo, con il centro storico medioevale che in primavera si riempie di cicogne.
La stagione migliore
Le stagioni migliori sono quelle intermedie e in particolare i mesi di aprile e maggio, l’alta stagione nel parco. In questo periodo, infatti, alle specie residenti si aggiungono i migratori, le fioriture e un paesaggio di un bel verde acceso. Nell’Extremadura, in primavera, si tengono due grandi eventi dedicati agli uccelli: la Extremadura Birdwatching Fair e il Festival de los Aves di Càcares.
Come arrivare
Si vola fino a Madrid e poi si può affittare un’auto: il parco è a circa 2 ore e mezza di macchina.
A chi rivolgersi
Sul sito del turismo spagnolo ci sono indirizzi utili.
La porta del Parco Nazionale è il paese di Villareal de San Carlos, che ospita anche il maggior centro visite della zona.
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