Un rarissimo falaropo beccolargo (Phalaropus fulicarius) è stato avvistato nell’area protetta della Riserva naturale di Torrile e Trecasali, in provincia di Parma.
L’uccello che viene dal freddo
A rendere eccezionale l’incontro col falaropo – immortalato dallo scatto del fotografo Guido Perdisa – è il fatto che questo uccello nidifica nella tundra artica e per migrare risale lungo le coste atlantiche. Come sia finito in Italia, nella bassa parmense, rimane dunque un mistero.
«La strategia migratoria di questa specie è molto interessante – ha spiegato Marco Gustin, responsabile Specie e ricerca della Lipu -. Il falaropo beccolargo si comporta essenzialmente come un uccello pelagico: attraversa l’Atlantico da nord a sud e si avvicina poco alla costa. Negli ultimi 150 anni si sono registrati solo 40 avvistamenti di questa specie nel nostro Paese».
Chi è il falaropo beccolargo
Il falaropo beccolargo, che appartiene all’ordine dei Caradriformi, ha un areale riproduttivo circum-artico boreale; nidifica sul mare o presso stagni fangosi della tundra artica tra l’estremo Nord America, la Groenlandia, l’Islanda e la Russia.
Questa specie sverna al largo dell’Africa occidentale, in Mauritania, Marocco, Angola, ma anche in zone più meridionali come la Namibia e il Sudafrica. Non è raro avvistarlo sull’altro lato dell’Atlantico lungo le coste cilene e argentine.
Il falaropo beccolargo si nutre prevalentemente di crostacei e di piccoli pesci che trova in superficie; questo uccello è solito procurarsi il cibo ruotando su se stesso, creando dei piccoli mulinelli d’acqua che portano in superficie le prede.
L’animale presenta un leggero dimorfismo sessuale: è, infatti, uno dei pochi casi tra gli uccelli nei quali la femmina è più bella e colorata dei maschi ed è la femmina a lottare per il maschio e a scegliere il compagno, che si occuperà poi della cova e dei pulcini.
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