Nome
Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus)
Descrizione
Rapace simile nell’aspetto alla ben nota e più comune Poiana, dalla quale si distingue per la forma complessivamente più slanciata, in cui il capo appare più stretto e prominente e la coda relativamente più lunga.
Fenologia
In Italia è nidificante e migratore regolare. Sverna principalmente nell’Africa equatoriale centro-occidentale.
Habitat
Predilige zone di foresta con ampie radure e aperture, oppure paesaggi a mosaico con aree di bosco alternate a coltivazioni, praterie e anche piccole zone umide; evita invece le zone umide molto estese, le aree coltivate aperte, le vaste estensioni di rocce esposte e gli insediamenti umani.
In Europa centrale e meridionale può spingersi fino a quasi 2.000 m. Nidifica sugli alberi più alti all’interno di foreste, favorendo faggi e pini ma utilizzando anche altre specie e ponendo il nido a 5-25 m dal suolo. Si ciba soprattutto di entomofauna, con preferenza per larve, pupe e adulti di Imenotteri sociali. In primavera preda anche ragni, Anfibi, Rettili, piccoli Mammiferi, uova e nidiacei di uccelli.
Distribuzione
Il Falco pecchiaiolo è presente dal Mediterraneo fino al margine della zona artica, con maggior abbondanza nella fascia temperata con clima continentale, favorevole alla presenza di api e vespe o altre prede. Circa due terzi della popolazione europea nidificano in Russia e popolazioni significative si trovano anche in Germania, Francia e Svezia.
In Italia è presente con continuità nella fascia alpina e prealpina e nord appenninica, mentre diviene progressivamente più localizzato procedendo verso sud. Mancano conferme certe di nidificazione sulle isole maggiori, si stima comunque una popolazione di 600-1.000 coppie.
Stato di conservazione
Apparente declino agli estremi dell’areale distributivo europeo, ma probabile debole cambiamento a livello generale nel corso del Novecento. Un tempo i numerosi abbattimenti presso lo Stretto di Messina limitavano probabilmente la popolazione della specie; il fenomeno appare fortunatamente ridimensionato rispetto al passato, ma rappresenta comunque una fonte di mortalità per la specie. Nelle aree di nidificazione, il Falco pecchiaiolo può essere vittima di elettrocuzione e disturbo ai nidi, mentre l’esecuzione di lavori forestali in luoghi e periodi critici può compromettere il successo della nidificazione.
di Fabio Casale, Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Supervisione scientifica: Giuseppe Bogliani, Università degli Studi di Pavia
tratto da:
Casale F., 2015. Atlante degli Uccelli del Parco Lombardo della Valle del Ticino.
Parco Lombardo della Valle del Ticino e Fondazione Lombardia per l’Ambiente.
Foto: Antonello Turri