Il primo fine settimana di caccia ha già fatto registrare un vile atto di bracconaggio: un individuo di falco pescatore è stato colpito da una scarica di pallini, riportando gravi ferite a un occhio e a un’ala.
L’episodio è stato reso noto dal WWF, che ha anche annunciato come le associazioni ambientaliste e animaliste marchigiane sporgeranno denuncia contro ignoti.
Una taglia per trovare i colpevoli
Le associazioni per la tutela degli animali attive sul territorio marchigiano hanno fatto sapere che intendono offrire una ricompensa di mille Euro a chiunque sia in grado di fornire indicazioni utili al fine di identificare l’autore del grave atto.
«Il falco pescatore è una specie molto rara in Italia e si stima che siano solo 4 le coppie nidificanti, tutte stanziate in Toscana – spiegano in una nota le associazioni –.
Inoltre, si tratta di un rapace che non può essere confuso o scambiato con nessuna specie cacciabile, per cui il fatto che gli sia stato sparato nel giorno dell’apertura ufficiale della stagione venatoria, oltretutto al confine con un’area protetta, dimostra che si tratta di un atto criminale deliberato e spregiudicato da parte di un cacciatore».
Non potrà tornare in Natura
Il falco pescatore ferito è stato trovato vicino a Pianello Vallesina, al confine della Riserva Naturale di Ripa Bianca di Jesi, in provincia di Ancona.
L’animale è stato prontamente soccorso e portato al Cras delle Marche, dove i veterinari lo hanno sottoposto alle cure e a tutti li accertamenti del caso. «Ma le sue condizioni restano gravi ed è in prognosi riservata: non si possono escludere, infatti, il sopraggiungere di infezioni e di altre complicazioni» spiega il WWF.
Non è improbabile, quindi, che a causa delle gravi ferite il falco pescatore non possa più tornare libero in Natura.
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