Fermare la caccia indiscriminata alla volpe, animale considerato “colpevole” di uccidere la fauna selvatica introdotta dai cacciatori.
È questo l’appello dell’ENPA, che ha lanciato una petizione rivota al Parlamento Italiano per chiedere maggiori tutele per la specie.
«Nel corso degli anni i cacciatori hanno costruito la favola della volpe come animale dannoso, sobillando i piccoli allevatori e facendo loro credere che l’unica soluzione possibile per limitare presunti danni causati da eventuali predazioni, sia l’uccisione di massa» spiega l’Ente Nazionale Protezione Animali.
Via libera alla caccia in tana in Emilia-Romagna
In particolare, l’associazione si è scagliata contro pratica della caccia in tana alla volpe, ancora possibile nonostante i vari profili di illegittimità.
«Con il via libera dell’Emilia Romagna allo sterminio delle volpi, mamme e cuccioli saranno massacrati all’interno delle loro tane e, per questo motivo, diventa ancora più impellente agire a tutele della specie» aggiunge l’ENPA.
L’associazione animalista ha attaccato il piano quinquennale approvato dalla Regione Emilia-Romagna. «Il Piano prevede la pratica crudele dello sterminio della volpe in tana e l’illegittimo coinvolgimento di “operatori abilitati dalle regioni”. Si tratta di una perifrasi utilizzata per indicare i cacciatori che abbiano frequentato un corso, ma che, stando a ben 5 sentenze della Corte Costituzionale, non potrebbero e non dovrebbero essere impiegati per gli interventi di selezione sulla fauna. Coinvolgerli in tali interventi è incostituzionale, perché la legge nazionale sulla caccia, la 157/92, stabilisce che tali interventi siano affidati unicamente a personale pubblico» spiega l’associazione.
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