Ogni anno, milioni di animali al mondo vengono trasportati per migliaia di chilometri – per via aerea, via terra e via mare – per poi essere macellati o messi all’ingrasso per il macello.
A risvegliare l’attenzione e indignazione di migliaia di persone in tutto il mondo sono le nuove e terribili immagini che accendono i riflettori sugli orrori a cui sono sottoposti gli animali esportati dall’UE. Costretti su camion e navi sovraffollati, sudici e surriscaldati, la sofferenza di questi animali è indicibile per tutta la durata degli interminabili viaggi che devono affrontare.
Migliaia di persone dall’Italia – e da altri Paesi in Europa e nel mondo – hanno rivolto un appello ai ministri UE perché mettano fine alla crudele esportazione di animali vivi.
L’azione si rivolge ai ministri dei 14 Paesi UE – Italia inclusa – che si sono espressi contro regole più severe sul trasporto di animali vivi. Insieme all’appello, ai decisori politici verranno inviate migliaia di cartoline digitali che mostrano l’orrore dell’esportazione di animali vivi.
I viaggi dell’orrore
Durante questi trasporti di animali vivi, pecore e vitelli sono tenuti in condizioni di sovraffollamento senza sufficiente cibo, acqua o spazio per muoversi. Un viaggio che spesso si conclude con una morte dolorosa e crudele, poiché il Paese di arrivo non ha leggi sulla macellazione che li tuteli.
Lo scorso gennaio, Francia, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Portogallo, Romania e Spagna si sono opposti all’introduzione di divieti e limitazioni a “certi tipi di trasporto” di animali vivi. A questi si sono aggiunti Bulgaria, Croazia, Cechia, Estonia, Ungheria, Italia e Polonia.
Invece Germania e Lussemburgo hanno vietato le esportazioni di animali vivi verso i Paesi terzi e, insieme a Paesi Bassi, Svezia, Belgio e Danimarca, sostengono un divieto europeo di questa pratica crudele e insensata.
Lo scorso mese, l’associazione Compassion in World Farming (CIWF) Italia Onlus si è rivolta all’attuale presidenza svedese del Consiglio dell’Unione europea, consegnando un’enorme cartolina raffigurante la sofferenza degli animali esportati vivi, con l’appello da parte dei cittadini UE di porre fine a questo commercio crudele.
Annamaria Pisapia, direttrice di CIWF Italia, dichiara: «Quando si parla di animali come vacche, pecore e suini – creature senzienti in grado di provare dolore e paura – permettere che vengano trasportati per centinaia o migliaia di chilometri per essere macellati a basso costo in modo atroce è più che disumano, e deve finire».
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