Se i roghi divampati nella Foresta Amazzonica hanno guadagnato le prime pagine di tutto il mondo, ci sono altri incendi – non meno pericolosi – di cui nessuno parla.
Anche i polmoni verdi dell’Africa sono in fiamme: dal 21 agosto, sono stati contati 6.902 incendi in Angola e 3.395 nella Repubblica Democratica del Congo.
«Le aree interessate sono principalmente quelle coperte dalla savana, un bioma che si trova in molte zone di transizione tra la foresta pluviale e il deserto o la steppa» spiega Legambiente.
Gli interessi delle corporates
Oltre a rappresentare una minaccia per la biodiversità, gli incendi mettono a rischio la sopravvivenza delle popolazioni locali.
«Di mezzo ci sono poi gli interessi delle multinazionali – aggiunge l’associazione –. Circa un quarto della superficie forestale totale del bacino del Congo, pari ovvero a 50 milioni di ettari, è di proprietà di grandi società che da decenni la deforestano per ottenere legname, petrolio e materie prime agricole».
Il polmone verde del continente nero
Le foreste del bacino del Congo rappresentano il polmone verde dell’Africa. Ecco perché occorre agire al più presto per spegnere gli incendi. «L’avanzare dei roghi sarebbe un colpo durissimo per la salute del Pianeta. Basti pensare che questa foresta immagazzina 115 miliardi di tonnellate di CO2 – che sono equivalenti alle emissioni di combustibili fossili prodotte dagli Stati Uniti in 12 anni – giocando, quindi, un ruolo fondamentale per regolare il clima del Pianeta» conclude Legambiente.
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