Nome
Fiorrancino (Regulus ignicapilla)
Descrizione
Passeriforme di piccole dimensioni, molto simile al Regolo. Presenta colorazione verdastra nelle parti superiori, più chiara in quelle inferiori, con barre alari bianche e vertice giallo vivo nella femmina e giallo arancio nel maschio. È presente inoltre in entrambi i sessi un evidente sopracciglio bianco sopra l’occhio. Specie solitaria, è facilmente identificabile soprattutto per il suo tipico canto.
Fenologia
In Italia è specie parzialmente sedentaria, nidificante, migratrice e svernante.
Habitat
L’habitat prediletto è rappresentato da boschi naturali e artificiali di aghifoglie con abbondante sottobosco, come peccete e abetine, boschi sempreverdi e pinete litoranee ove tende a occupare gli spazi ecotonali. Presente anche in boschi misti di conifere e latifoglie, chiusi o aperti, pinete termofile e faggete (pure e miste), boschetti di cipressi, parchi e giardini urbani.
Distribuzione
Il Fiorrancino ha areale riproduttivo incentrato sull’Europa centrale e mediterranea. Le popolazioni più numerose sono quelle di Spagna, Francia, Germania, Italia e Romania ma le densità maggiori si registrano sulle Alpi e nella Germania meridionale.
In Italia il Fiorrancino è ampiamente distribuito a partire dall’arco alpino, dove è comunque meno abbondante del congenere Regolo, ma risulta ancor più diffuso in ambiti mediterranei peninsulari dove raggiunge le estreme latitudini meridionali. Nidifica anche sulle isole maggiori e su alcune delle isole minori, mentre è assente da gran parte di Pianura Padana, fascia costiera adriatica e Puglia. Alle diverse latitudini il Fiorrancino frequenta sia le associazioni forestali a conifere, soprattutto sulle Alpi fino ad oltre i 1.800 m, sia i boschi di latifoglie. La popolazione nazionale è stimata in 300.000-600.000 coppie.
Stato di conservazione
Specie con popolazione concentrata in Europa e con stato di conservazione favorevole; la dimensione della popolazione è estremamente ampia e pertanto viene considerata specie a più basso rischio di estinzione.
Significative fluttuazioni interannuali possono essere in parte imputabili a condizioni meteorologiche avverse in periodo invernale.
di Fabio Casale, Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Supervisione scientifica: Giuseppe Bogliani, Università degli Studi di Pavia
tratto da:
Casale F., 2015. Atlante degli Uccelli del Parco Lombardo della Valle del Ticino.
Parco Lombardo della Valle del Ticino e Fondazione Lombardia per l’Ambiente.
Foto: Antonello Turri
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