Per le foto del servizio ho usato una focale lunga, 500 mm, quasi sempre a massima apertura, ricercando il classico sfuocato dietro i soggetti. Questo fatto mi ha consentito ti togliere gli elementi di disturbo nella lettura dell’immagine.
La messa a fuoco era sempre sugli occhi, oppure selettiva, sfruttando così lo sfuocato in primo o secondo piano per portare l’attenzione sul soggetto.
Altra avvertenza è stata quella di cercare di ottenere il punto di ripresa più basso possibile per replicare una prospettiva reale e non schiacciata, come invece avviene fotografando all’altezza del tetto del fuoristrada.
La lettura dell’esposizione è avvenuta usando la priorità di diaframma, con scatti di prova iniziali per tarare l’entità di eventuali compensazioni.
Questa foto, in particolare ha richiesto una leggera sovraesposizione per gestire il controluce, senza però perdere la leggibilità della pelliccia dei soggetti di profilo. I bianchi sono stati impostati a 5300 gradi Kelvin.
Le foto di ghepardo non presentano particolari difficoltà di resa del colore e, a mio avviso, l’unica vera criticità di ripresa, spesso difficile da gestire, è la ricerca della giusta luce per dare luminosità agli occhi, bellissimi per espressività e cromie.
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