È il mese di marzo e sono in Tanzania, nel Parco Nazionale del Serengeti, per documentare la grande migrazione degli erbivori africani. Sono in compagnia di mia moglie e di altri sei amici con cui condividiamo la passione per la fotografia. Le albe e i tramonti scandiscono le nostre giornate a “caccia” dei grandi predatori. È la prima volta che mi trovo faccia a faccia con leoni, ghepardi e leopardi nel loro ambiente naturale e la sensazione di essere un intruso è molto forte. Siamo circondati da un colore giallo assai simile al mantello di questi splendidi predatori che, quando sono accucciati nella savana, risultano veramente difficili da individuare anche se la loro presenza è chiaramente percepibile. L’esemplare ritratto nella foto era in compagnia di una leonessa e non perdeva neppure una delle nostre mosse, pronto a difendersi da chiunque avesse cercato di invadere il suo territorio e mettere in pericolo il suo regno. Infatti, appena siamo arrivati, il felino ha marcato il territorio spruzzando sull’erba dell’urina e ha ruggito poderosamente per dimostrare il suo dominio. Durante il periodo di permanenza nel Serengeti abbiamo incontrato altri leoni maschi, ma questo ha lasciato un ricordo indelebile nella mia mente perchè ha voluto da subito affermare la sua leadership attraverso il richiamo tipico del re della savana.