È ancora presto per cantare vittoria, ma le condizioni di Freccia, il randagio trovato a Nuoro con un arpione conficcato nel corpo e passante da parte a parte continua il suo lento processo di guarigione. Un caso che sa dell’incredibile viste le condizioni dell’animale che, a causa dell’orribile atto di crudeltà subito, si è ritrovato con esofago e fegato perforati e polmone sinistro collassato. Gli autori di tale atrocità sono probabilmente bracconieri impegnati in attività illegale che hanno sparato al giovane meticcio con un fucile da pesca modificato appositamente per la caccia.
La colpa del cane? Probabilmente trovarsi al momento sbagliato nel posto sbagliato. Tuttavia un briciolo di fortuna Freccia l’ha avuta, cioè quella di esser stato portato alla clinica veterinaria Due Mari di Oristano, già nota per il suo operato con i randagi feriti o in difficoltà, i “rottami” come li chiamano loro, e in particolare per aver risolto casi difficilissimi che hanno lasciato tutti gli amanti degli animali col fiato sospeso.
La storia di Palla, quasi decapitata
Tra questi il più famoso è senza dubbio la storia di Palla, una giovane pitbull a cui era stato applicato uno strettissimo laccio di nylon al collo che la stava lentamente, col crescere del cane, strozzando. Quando è stata trovata Palla era così magra e con il muso così gonfio che quasi non si riusciva a capire che animale fosse. Ma le cure e l’amore della dottoressa Monica Pais, responsabile della clinica, non solo l’hanno salvata ma le hanno dato una famiglia, l’ha adottata la stessa veterinaria, e l’hanno resa una star. Decine infatti i siti e i blog dedicati a lei oltre a una fondazione, Palla Onlus, creata per aiutare altri randagi. Così come Palla anche Freccia ha trovato la capacità e l’effetto dei veterinari della clinica Due Mari che l’hanno operato due volte applicandogli un sondino per poterlo alimentare bypassando, per il momento, il troppo compromesso esofago. Il cane che ha superato brillantemente gli interventi, oggi è in piedi e ha già perlustrato la clinica in compagnia di Palla – che da un anno supervisiona le attività del centro – ma solo il tempo potrà dire se il suo esofago, considerato la “bestia nera” della chirurgia veterinaria, potrà guarire.
Piombo, il cane impallinato dai cacciatori
E mentre tutti fanno il tifo per lui non c’è pace per i medici che negli ultimi giorni hanno dovuto intervenire su un altro caso disperato. Piombo, così è stato battezzato in clinica, è un pastore fonnese a cui qualcuno ha sparato con un fucile da breve distanza in pieno muso. Vivo per miracolo il cane è stato operato per rimuovere i pallini e ora è in fase di guarigione. Ci sono poi tutti gli altri randagi, cani e gatti, salvati e ospitati in clinica in attesa di una nuova vita, di una famiglia capace di donare loro quell’amore che finora gli è mancato, un amore così grande e vero da superare il ricordo della malvagità subita. Tra i mici, per esempio, Spisellino con l’aritmia e due bellissimi occhi blu, la piccola Simply che ha subito un delicato intervento di ricostruzione toracica, Neve con un ernia addominale traumatica e un altro gattone avvelenato. Tra i cani, invece, vecchietti smarriti da tempo, alcuni ciechi o semi paralizzati, altri che devono sistemare fratture agli arti e persino cuccioli di maremmano di poche settimane di vita ritrovati in sacchetti di plastica…
Per tutti loro non possiamo che sperare in un lieto fine come è accaduto per Palla.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com