Far sopravvivere un bonsai non è un compito semplice per un neofita. Uno degli accorgimenti più importanti è la scelta del terreno in cui verrà rinvasata l’essenza. Considerando che una pianta in fase di coltivazione andrà rinvasata ogni anno, e una volta arrivata a piena maturità ogni tre anni, il bonsaista dovrà iniziare a preparare un terriccio che prende in considerazione, oltre al tipo di pianta, la zona climatica in cui si vive.
Un bonsai non vuole mai né troppa acqua, né troppa poca. Ciò significa che il terreno andrà mixato con degli elementi che consentiranno alla pianta un buon drenaggio, una ritenzione idrica senza ristagni e la giusta areazione. Il terreno sarà più drenante in quelle zone climatiche più umide, dove il substrato tende a seccarsi in maniera più lenta. Viceversa, per i climi più secchi, il terreno avrà una componente drenante pari al 50% della miscela totale che si andrà a comporre quando il bonsai verrà rinvasato.
I tipi di terriccio più importanti per le miscele.
Akadama
L’akadama è una terra rocciosa/argillosa originaria del Giappone. Le sue caratteristiche più importanti sono il potere drenante e i microelementi che rilascia, oltre ad avere un pH neutro, che la rende praticamente adatta a quasi tutte le coltivazioni. Andrà scelta con una granulometria fine ed è perfetta in una percentuale del 70-80% nella coltivazione di conifere, o in una percentuale del 50-60% nella coltivazione di latifoglie. L’akadama, prima dell’utilizzo, andrà setacciata. Nota a margine: il costo è relativamente alto rispetto ad altre terre.
Kyriu
Si tratta di un’altra terra giapponese. Si può utilizzare – con una granulometria fine – anche una miscela 100% di kyriu per il terreno di conifere, sia per l’alto potere drenante, che per il rilascio di microelementi, specialmente il ferro.
Pietra Pomice
Scelta perfetta per qualsiasi tipo di coltivazione. Si tratta di un terreno vulcanico roccioso, ma poroso, leggero, ricco di microelementi, e drenante. La porosità di questa roccia, scelta in granulometria molto fine, favorirà la micro-radicazione. Molto economica rispetto all’akadama, andrà miscelata al 70% per conifere e al 60% per latifoglie. La pietra pomice, prima dell’utilizzo, andrà setacciata e poi lavata, per evitare che la polvere vada a intasare le vie d’aria che si formeranno all’interno del substrato, minandone il potere drenante.
Lapillo vulcanico
Un’altra terra rocciosa, porosa e ricca di microelementi. Diversamente dalla pomice, si tratta di una terra più pesante, ma i suoi grani garantiscono allo stesso tempo sia la giusta ritenzione idrica, che il giusto drenaggio. Consigliamo di utilizzare il lapillo in una miscela dove siano già presenti o akadama o pietra pomice e non in alternativa a una delle due. Il prodotto andrà setacciato e poi lavato, prima dell’utilizzo.
Torba
La torba altro non è che sfagno fossilizzato. Adatta in percentuale del 20% sulla miscela totale che il bonsaista andrà a preparare, questa terra è utile per la sua sofficità, la sua fibrosità e per la buona ritenzione idrica.
Sabbia di fiume
Nella giusta percentuale, che varia dal 10% al 20%, la sabbia di fiume consente alla miscela una buon drenaggio e un’umidità tale che l’apparato radicale non andrà incontro a problemi di marciume. Andrà lavata, prima dell’uso.
Kunama
A differenza della terra Akadama, questo terriccio argilloso/roccioso di origine giapponese ha un pH acido, e quindi sarà utilizzabile per tutte le essenze acidofile. È la terra più usata per la composizione del terreno delle azalee e delle camelie.
Acidi umici
Sono quei prodotti ricchi di sostanza organica e ad alto contenuto di sostanze umiche, come la Leonardite. Favoriscono l’assorbimento di sostanza organica delle radici, favorendo inoltre la fertilità del terreno e fungendo da catalizzatori per la formazione di giovani nuove radici
Conclusioni
Una miscela con un buon grado di equilibrio tra potere drenante, ritenzione idrica e sostanza organica, prevede:
Latifoglie: 50% pietra pomice o akadama, 15 % lapillo vulcanico, 15% sabbia di fiume, 10% acidi umici, 10% torba.
Conifere: 60% pietra pomice o akadama, 25% Kyrie, 10% acidi umici, 5% torba
Acidofile: 60% Kunama, 20% torba, 10% sabbia di fiume, 10% acidi umici.
Nota. La miscela e le sue percentuali varieranno a seconda della regione climatica e dall’esperienza del bonsaista. Queste sono guide linea generali, potrete divertirvi a personalizzare il vostro terriccio a vostro piacimento, senza discostarvi troppo da una miscela standard!
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