Solo uno degli emendamenti alla Legge di Bilancio 2023 – sostenuti da Humane Society International/Europe (HSI) e presentati dall’On. Michela Vittoria Brambilla (Gruppo Misto) – sarà oggetto di discussione nell’ambito dell’iter di approvazione: riguarda la repressione dei combattimenti tra animali.
Invece, nessuna possibilità è stata data al secondo emendamento, che mirava a bloccare l’importazione di trofei di caccia in Italia.
HSI/Europe accoglie con favore la segnalazione dell’emendamento, inspirato dal progetto “Io non combatto” lanciato da HSI/Europe e dalla Fondazione CAVE CANEM per la repressione e la prevenzione del fenomeno criminoso dei combattimenti tra animali, già vietati dall’articolo 544-quinquies del codice penale.
Le “disposizioni in materia di spese di custodia di animali impiegati nei combattimenti e affetti da problematiche comportamentali” saranno quindi oggetto di discussione in Aula, prima alla Camera dei Deputati e poi al Senato della Repubblica. L’emendamento prevede lo stanziamento di 150.000 Euro per la formazione tecnica e pratica specialistica del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dell’Arma dei carabinieri, e di 350.000 Euro per coprire i costi di custodia e di recupero comportamentale derivanti dal sequestro e dalla confisca di animali impiegati in tali attività criminali, nonché di animali affetti da problematiche comportamentali.
Non ammesso il divieto di import/export di trofei di caccia
HSI/Europe con la campagna #NotInMyWorld si batte per fermare il coinvolgimento dell’Italia nella caccia al trofeo e accoglie con dispiacere la notizia che l’emendamento sul “divieto di importazione, esportazione, e ri-esportazione dei trofei di caccia” è stato dichiarato inammissibile dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati.
L’emendamento chiedeva il divieto per tutte le specie protette ai sensi della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES).
Nessun passo in avanti verso l’abolizione delle gabbie negli allevamenti
HSI/Europe, quale membro della Coalizione End the Cage Age, sottolinea la mancanza di previsioni riguardanti la transizione ad allevamenti cage-free.
Tra galline ovaiole, scrofe, conigli, quaglie e vitelli, sono ben 40 milioni gli animali allevati in gabbia ogni anno in Italia. La transizione verso la fine dell’era delle gabbie in Europa è fattibile, oltre che doverosa e non più rinviabile.
Il Governo italiano può e deve fare la differenza, puntando a un cambio di passo a livello nazionale, che faccia primeggiare l’Italia con politiche economiche mirate al sostegno di tale necessaria evoluzione.
Martina Pluda, Direttrice per l’Italia di HSI/Europe, ha commentato: «Nel 2023 la Commissione Europea presenterà la propria proposta legislativa per eliminare progressivamente le gabbie dagli allevamenti europei ed è meglio che l’Italia non si faccia cogliere impreparata nel sostenere questo inevitabile e debito passo in avanti».
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com