È una vittoria per la biodiversità marina la sperimentazione con successo di attrezzi da pesca innovativi e selettivi per far fronte al significativo declino delle popolazioni di squali e razze nel corso dell’ultimo secolo nel Mar Mediterraneo.
Nel corso dell’ultimo secolo il Mar Mediterraneo, un hotspot di biodiversità, ha visto un declino di queste specie marine a causa principalmente delle catture accidentali che si verificano durante le operazioni di pesca professionale. La pesca a strascico è considerata una delle attività di pesca più dannose per numerosi elasmobranchi.
Secondo la Lista Rossa IUCN, almeno la metà delle 86 specie di squali e razze del Mediterraneo è minacciata.
Pesca selettiva
Una delle azioni previste dal progetto Life Elife è, appunto, la ricerca di soluzioni per far fronte al significativo declino delle popolazioni di squali e razze.
Nell’ambito del progetto sono state sperimentate innovative griglie di esclusione, per ridurre le catture accidentali di elasmobranchi (squali e razze) nella pesca a strascico. La ricerca è stata condotta dall’Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine (IRBIM) del CNR di Ancona, nell’ambito del progetto Life Elife.
I test in mare sono stati condotti nel mare Adriatico settentrionale e centrale. Sono stati utilizzati due dispositivi “escludi-squali”, montati prima del sacco della rete: una griglia rigida in alluminio (Shark Excluder Device, SED) e una griglia flessibile in plastica ad alta resistenza (Flexgrid).
I risultati dei test hanno dimostrato la potenziale efficacia di queste griglie nel prevenire la cattura di squali di grandi dimensioni, senza compromettere significativamente le catture commerciali. Inoltre, la stessa tipologia di griglie, sperimentata in anni recenti dal CNR-IRBIM, era risultata efficace anche nell’evitare la cattura accidentale di tartarughe marine e pertanto può essere considerato un dispositivo essenziale per salvaguardare la biodiversità dei nostri mari.
Le aree di aggregazione nell’Adriatico centrale
I test hanno rivelato la presenza di potenziali aree di aggregazione-nursery per il gattuccio (Scyliorhinus canicula) e il palombo (Mustelus mustelus) nell’Adriatico centrale. Inoltre, un esemplare di squalo angelo (Squatina squatina), specie classificata in Pericolo Critico dalla IUCN e considerata localmente estinta nell’Adriatico, è stato prontamente rilasciato vivo in mare, grazie all’applicazione delle cosiddette buone pratiche di manipolazione e rilascio degli animali, sviluppate nell’ambito del progetto Life Elife.
Il progetto Life Elife
Il progetto ha una durata di 5 anni e coinvolge dieci partner in Italia, Grecia e Cipro:
- Stazione Zoologica Anton Dohrn, coordinatore del progetto
- Area Marina Protetta delle Isole Pelagie (Lampedusa e Linosa)
- quella di Tavolara-Punta Coda Cavallo (Sardegna)
- Costa Edutainment
- Consorzio Mediterraneo,
- Consiglio Nazionale delle Ricerche
- Legambiente,
- Marine & Environmental Research (MER) Lab
- Algowatt
- Università degli Studi di Padova.
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