Molte popolazioni di uccelli rapaci africani sono notevolmente a rischio di estinzione a causa della conversione degli habitat naturali in terreni agricoli, dell’impoverimento della base di prede e della pressione antropica e della caccia, principalmente a causa dell’espansione della popolazione umana.
La possibile scomparsa degli uccelli rapaci africani desta particolare preoccupazione, essendo predatori apicali e spazzini a riproduzione relativamente lenta, la cui scomparsa può innescare ampi effetti a cascata.
Uno studio pubblicato su Nature Ecology & Evolution, “African savanna raptors show evidence of widespread population collapse and a growing dependence on protected areas”, descrive le tendenze multiregionali di 42 specie di rapaci africani, l’88% dei quali è diminuito in un periodo di circa 20-40 anni, con il 69% che rientra nei criteri dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) come specie a rischio di estinzione.
Il ruolo delle aree protette
I rapaci di grandi dimensioni hanno subito un declino significativamente più marcato rispetto alle specie più piccole, e questa disparità è più pronunciata sui terreni non protetti. I cali sono stati maggiori in Africa occidentale che altrove e più del doppio al di fuori delle aree protette (PA) che al loro interno.
Guidato dal dottor Phil Shaw di St Andrews e dal dottor Darcy Ogada di The Peregrine Fund, lo studio offre una visione senza precedenti del cambiamento a delle specie di rapaci della savana.
Gli autori dello studio concludono che, a meno che non si affrontino efficacemente molte delle minacce che attualmente incombono sui rapaci africani, è improbabile che le grandi e carismatiche specie di aquila e avvoltoio della regione possano sopravvivere nei territori non protetti del continente entro la seconda metà di questo secolo.
Le specie in maggior declino
Alcune specie sono ormai scarse o assenti dai territori non protetti. Tra queste, uno dei rapaci più potenti dell’Africa, l’aquila marziale (Polemaetus bellicosus), e il caratteristico falco giocoliere (Terathopius ecaudatus).
Lo studio evidenzia un forte declino anche tra i rapaci attualmente classificati come “meno preoccupanti” nella Lista rossa mondiale delle specie minacciate. Si tratta di endemismi africani come l’aquila di Wahlberg (Hieraaetus wahlbergi), l’aquila minore africana (Aquila spilogaster), l’aquila dal lungo ciuffo (Lophaetus occipitalis), lo sparviero serpentario africano (Polyboroides typus) e l’aquila serpentaria cenerina (Circaetus cinereus), oltre all’astore canoro scuro (Melierax metabates). Tutte queste specie sono diminuite a tassi tali da far pensare che possano essere ora considerate come minacciate a livello globale.
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