17 associazioni sono scese in campo per dire basta all’uso di prodotti fitosananti contenenti glifosato e hanno inviato una missiva al Governo per chiedere che il composto chimico sia messo al bando nel nostro paese.
L’agenzia internazionale di ricerca sul cancro, proprio quest’anno, ha evidenziato come il glisofato sia cancerogeno per gli animali e fortemente pericoloso per l’uomo. Nonostante il monito, il glisofato continua ad essere ampiamente usato nel nostro Paese. Il pesticida è, infatti, presente in oltre 750 formulati, tra i quali il Glinet e il Roundup, prodotto dalla Monsanto e proposto dalla multinazionale in abbinamento ai propri sementi Ogm che hanno sviluppato resistenza a questo prodotto. Ma non solo: il composto è ampiamente usato anche per la cura di parchi e del verde pubblico, utilizzo che rende particolarmente esposti i bambini.
Cosa chiede il tavolo delle associazioni
Le 17 associazioni firmatarie chiedono che le Regioni rimuovano il prodotto da tutti tutti i disciplinari di produzione che lo contengono, evitando di premiare “l’uso sostenibile” di un prodotto che è già stato dichiarato cancerogeno dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. “Chiediamo che vieti in via definitiva e permanente la produzione, commercializzazione e l’uso di tutti i prodotti a base di glifosato – ha detto Maria Grazia Mammuccini, portavoce del tavolo delle associazioni -. Le alternative al glisofato esistono già, sia per l’agricoltura che per la manutenzione del verde pubblico”.
Le associazioni firmatarie
Queste le associazioni che hanno sottoscritto la lettera: Aiab, Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, FAI, Federbio, Firab, Italia Nostra, ISDE – Medici per l’ambiente, Legambiente, Lipu, Navdanya International, PAN Italia, Slowfood, Terra Nuova, Touring Club Italiano, Associazione Pro Natura, UpBio, WWF. Aderiscono alla Campagna Stop Glifosato :AnaBio, MdC, Infanitalia, Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua, Asso-Consum, WWOOF Italia, NUPA, il Test, UNA.API.
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