Quanto è sostenibile la scatoletta di tonno che solitamente decidi di acquistare al supermercato?
Forse non tutti ci avranno mai pensato, ma dentro a una confezione non c’è solo il pesce che decidiamo di consumare, ma anche i metodi di pesca utilizzati, la salvaguardia dell’ecosistema marino e le condizioni dei lavoratori impegnati nella filiera produttiva.
Per un consumo maggiormente consapevole, Greenpeace ha reso noti i dati dello studio “Tonno in trappola“, che ha preso in attento esame le 11 scatolette di tonno più vendute in Italia. Bollino verde per Asdomar, che attua una pesca sostenibile e usa il meno sfruttato tonnetto striato nel 30% dei prodotti mentre la varietà pinna gialla che viene utilizzata proviene in gran parte dallo stock dell’Oceano Pacifico centro-occidentale, stock al momento in buone condizioni.
Secondo posto per il tonno a marchio Esselunga, che ha migliorato i propri impegni per una pesca meno distruttiva.
Bollino rosso, invece, per il tonno Mareblu che, nonostante le promesse, è ben lontano dal raggiungere il traguardo della pesca sostenibile, che attualmente si attesta intorno allo 0,2%. Inoltre la Thai Union, gruppo del quale il marchio Mareblu fa parte, è di recente finita sotto i riflettori per le condizioni cui erano sottoposti i propri lavoratori.