Il gatto himalayano è davvero molto affascinante, selezionato nel lontano 1920 grazie al genetista Tjbbes che incrociò un siamese e un persiano.
Il suo nome e la sua identità di razza provengono da un gene molto particolare, capace di colorare il pelo di questi gatti solamente all’estremità del corpo, mentre non agisce sul tronco e sulle parti più interne.
La razza vera e propria del gatto himalayano nacque però solamente nel 1950, quando Margherita Goforth, un’appassionata, diede il via alla selezione del primo esemplare dal colore distintivo e dalla consistenza del pelo simili a un coniglio himalayano.
Il gatto himalayano in realtà non è universalmente riconosciuto come razza felina. Alcuni, infatti, sostengono che è semplicemente una varietà del Persiano. Altri, invece, la definiscono una “razza indipendente”.
Carattere e relazioni
Il gatto himalayano è docile e tranquillo, ma sa anche essere un compagno frizzante.
Adora giocare, come tutti i gatti, ma non è invadente e gli piace la compagnia di persone e altri animali tanto da manifestare la sua contentezza con il tipico vocalizzo del siamese, che fa da sottofondo alle fusa e alle coccole di cui è particolarmente amante.
Uno dei gatti più dolci che possano esistere, sembra nato apposta per vivere in un comodo appartamento insieme al proprio compagno umano.
Per nulla incline alla caccia, non ama infatti, sperimentare esplorazioni pericolose fuori dalle mura domestiche.
Caratteristiche fisiche
Il gatto himalayano è un felino di taglia medio-grande, ha un inconfondibile pelo fluente che alla nascita è tutto bianco e inizia a scurirsi dopo una decina di giorni solamente sulle estremità, ovvero attorno alle orecchie, al muso, sulle zampe e sulla coda.
Il suo mantello, lungo e folto, gli conferisce una maestosità e una dignità davvero uniche.
Il colore è contraddistinto da forti contrasti cromatici che possono variare dal nero al guscio di tartaruga o lynx.
Il suo muso, leggermente schiacciato, è tipico del persiano.
Un’altra peculiarità di questa razza sono gli occhi grandi e rotondi, di una colorazione che vira fra il blu e l’azzurro intenso, che gli attribuiscono un’espressione dolcissima e intensa.
Oltre a essere il suo punto di forza, gli occhi sono da tenere sempre puliti poiché tendono spesso a lacrimare, come del resto accade al suo progenitore persiano.
Nel complesso questa razza e robusto e longeva, non ha particolari problemi di alimentazione né di malattie genetiche.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com