È per mezzo dell’azione rituale che Janaka e altri saggi sono giunti alla perfezione. Anche a te si addice l’agire, avendo di mira soltanto l’integrità dell’universo.
Se i migliori si comportano in tal modo, gli altri fanno lo stesso; l’esempio che essi danno è imitato dal resto della gente.
Bhagavadgītā, Canto iii 20,21
Spesso siamo probabilmente avvolti in un grande turbinio di informazioni, spesso imprecise, su cosa bisogna fare per poter aiutare la nostra Madre Terra; anche se una cosa da fare è questa, forse: iniziare dal quotidiano, iniziare dalle piccole azioni. Ma soprattutto abbiamo capito che è importantissimo iniziare.
Troppo spesso purtroppo si sentono i soliti commenti: “Ma se lo faccio solo io a cosa serve? Cosa cambia?”. Anche a scuola si continuano a sentire giovani studenti che non muovono un dito perché tanto se facessimo solamente in dieci qualcosa per la Natura, non servirebbe a niente, poiché gli altri 7 miliardi di esseri umani forse non farebbero nulla. Ma questo modo di pensare è un circolo vizioso. Bisogna avere il coraggio di partire. E non è nemmeno vero che siamo in così pochi a combattere per l’ambiente, per il mondo e per l’umanità. Ogni singola nostra azione, può conseguire grande beneficio per l’intero Universo.
In questo caso viene in nostro aiuto il testo sacro del Bhagavadgītā, nel quale troviamo evidenziata l’importanza dell’esempio. Inoltre le parole sono precise: azione rituale. In primo piano è posto l’agire. Non basta apprezzare e contemplare la Natura, occorre viverla; e se in tutto questo cominciassimo ad esercitarci in una contemplazione meditata e attiva, potremmo ottenere grandi risultati.
Iniziamo, partiamo a sporcarci le mani di terra a beneficio della Natura e l’umanità ci seguirà.
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