Presto i funghi potrebbero venire utilizzati per aumentare la durata delle batterie di smartphone e altri dispositivi elettronici.
Un team di ricercatori del californiano Riverside Bourns College of Engineering ha inventato un nuovo tipo di batteria agli ioni di litio che, anziché utilizzare la grafite, impiega i funghi champignon (Agaricus bisporus).
“I vantaggi di questo tipo di batterie sono innumerevoli – ha spiegato Brenna Campbell, del team di ricerca -. Utilizzando questa nuova batteria potremmo, infatti, aumentare la durata dei dispositivi elettronici”.
Ma come funziona esattamente una batteria di questo tipo? In una normale batteria agli ioni di litio, l’anodo è composto da grafite sintetica, un materiale costoso, che tende a degradarsi e con un forte impatto ambientale, dal momento che nella fase di produzione viene trattato con diversi componenti chimici, tra cui acido solforico e acido fluoridrico.
Ma perché la scelta è ricaduta proprio sugli champignon? Una delle caratteristiche della struttura di un anodo è la porosità che consente l’immagazzinamento e il trasferimento dell’energia. La struttura porosa dei funghi è perfetta affinché gli ioni di litio possano transitare e, potenzialmente, può consentire di stoccare quantità significative di energia. Inoltre, l’alta concentrazione di sali di potassio presente nei funghi favorirebbe nel tempo l’attivazione di nuovi pori, aumentando la durata della vita dell’anodo e di conseguenza quella della batteria.
Gli scienziati si dicono fiduciosi riguardo all’invenzione al punto di volerla brevettare il prima possibile.
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